Sara Marcozzi. Intervista: Covid, sanità e politica in Abruzzo

Il nostro Paese sta vivendo una situazione sanitaria, politica, sociale ed economica molto complessa e in questa fase così delicata abbiamo intervistato Sara Marcozzi, attuale rappresentante del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale d’Abruzzo. Abbiamo toccato vari temi, tra cui il problema dei terremotati, l’Ospedale di Chieti e molti altre domande interessanti.

Nel 2019 da candidata Presidente per la Regione Abruzzo col M5s ha ottenuto un ottimo risultato: il 20%, qual è oggi l’andamento del consenso per il M5s in Abruzzo? Ritiene che le scelte di governo abbiano influito negativamente o positivamente?

“Dietro a quel 20% ci sono anni di lavoro e di abnegazione, senza mai tirarsi indietro. Ascolto e raccolgo con attenzione le istanze dei cittadini. La campagna elettorale non è stata facile, condotta in un periodo complesso per il M5S ma, a conti fatti, sì, abbiamo ottenuto un gran risultato. Non è un caso se l’Abruzzo è stata l’unica regione a confermare il voto della precedente tornata elettorale ed entrare in Consiglio regionale con un componente in più del gruppo rispetto alla precedente legislatura. Non ci siamo mai fermati, essere riusciti a ottenere una fiducia così elevata da parte dei cittadini non è solo motivo di orgoglio, ma anche una responsabilità che onoriamo quotidianamente, col massimo impegno.

È la dimostrazione che, anche a livello territoriale, si possono raggiungere traguardi e costruire percorsi a lungo termine, offrendo una visione chiara come abbiamo fatto noi con un programma di oltre cento pagine in cui spiegavamo, per filo e per segno, la nostra posizione su ogni argomento di competenza regionale. E grazie alla forza che ci ha dato il risultato delle urne siamo riusciti a portare il Movimento 5 Stelle anche all’interno degli organi decisionali della Regione Abruzzo per la prima volta nella storia, con la Vicepresidenza del Consiglio regionale affidata a Domenico Pettinari e la Presidenza della Commissione Vigilanza a Pietro Smargiassi.

Dobbiamo sempre lavorare attraverso un programma a lungo termine, andando oltre gli orientamenti del consenso immediato, che non è mai stato tanto volatile quanto adesso: vedo molti analisti fare le pulci ai numeri del Movimento 5 Stelle e ignorare del tutto il caso della Lega, che dall’agosto 2019 a oggi ha perso tra i 10 e i 15 punti percentuali. E li ha persi stando all’opposizione, un risultato unico! Io resto convinta che lavorando con serietà si possono portare a casa risultati importanti” ha dichiarato Sara Marcozzi.

Qual è la situazione attuale dei terremotati in Abruzzo? Cosa potrebbero fare Regione e Governo?

“Tanti sono ancora i ritardi nella ricostruzione. Regione e Governo dovrebbero avere un confronto istituzionale leale e stabile. Purtroppo vedo ancora oggi che da parte della Regione Abruzzo il focus sembra essere più l’attacco verso il Governo, che un atteggiamento serio e responsabile per mettere a sistema tutte le risorse arrivate all’Abruzzo. Un modo di fare che non è mai cambiato fin dall’inizio della legislatura.

Per quanto riguarda il lavoro delle Istituzioni, lo Stato ha sempre avuto un occhio di riguardo sul tema, basti pensare ai fondi previsti anche nell’ultima legge di bilancio che, per il cratere 2009, stanzia circa 110 milioni di euro. O la sensibilità dimostrata per la ricostruzione culturale e sociale dell’Aquila e delle terre del sisma. Si tratta di una tematica nevralgica per il futuro della nostra Regione e per i diritti dei cittadini abruzzesi che meritano risposte concrete. Mi auguro che in questo anno ci sia un dialogo proficuo e nella direzione giusta e che oltre a quello che si è già fatto si possa continuare a fare sempre di più” ha affermato l’esponente pentastellata in Consiglio Regionale d’Abruzzo.

Recentemente, ha rivendicato l’importanza degli incontri fisici sul territorio per fare una buona azione politica. Come si può fare ora in tempo di pandemia? Quale dovrebbe essere secondo lei il ruolo del web nella vita politica?

Sara Marcozzi Intervista

“Il Movimento 5 Stelle è il precursore dell’utilizzo di internet per coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini nella vita politica del Paese. Io stessa ho iniziato così, avvicinandomi al Movimento ben prima che arrivasse in Parlamento, facendo l’attivista tra riunioni sul territorio e banchetti sia nella mia città, Chieti, che in tutta la Regione.

Da allora il mondo è cambiato, e la pandemia non ha fatto altro che accelerare i processi di digitalizzazione che stanno condizionando la nostra vita. Ma se, da un lato, siamo adesso costretti a utilizzare piattaforme online per evitare occasioni di contagio, dall’altro non dobbiamo perdere il contatto con la realtà, con il territorio che siamo chiamati a controllare. Io credo che la forza del Movimento vada calcolata non sul numero di iscritti a Rousseau, ma sulle sedi che apriamo sul territorio. Dobbiamo aumentarle.

Il ruolo che deve avere il web è determinante anche per dare all’utente gli strumenti per costruire un percorso virtuoso di formazione del libero pensiero. Ma questo non deve distrarci dal vero obiettivo di una forza politica, che è quello di risolvere i problemi della gente. E senza una presenza fisica è impossibile riuscire a farlo con efficacia” ha spiegato la candidata alla Presidenza della Regione Abruzzo del M5S.

Si sta occupando attivamente dell’Ospedale di Chieti. Come procede? Qual è la situazione sanitaria in Abruzzo? Ci sono state criticità nella somministrazione del vaccino?

“La pandemia – ha puntato il dito Sara Marcozzi – ha messo in mostra tutte le falle di un sistema già inefficace di per sé, mentre la Giunta Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si è rivelata incapace di dare le risposte concrete che i cittadini abruzzesi meritano. Abbiamo visto errori e inefficienze che nemmeno la proverbiale propaganda del centrodestra è riuscita a mascherare. A partire da una rete Covid senza chiarezza né coerenza, cambiata più volte in corso d’opera, generando una confusione incredibile. Abbiamo avuto reparti diventati focolai, strutture teoricamente Covid-free in cui ci si contagiava.

Il personale sanitario è stato prima esaltato e ringraziato sui social, poi umiliato nel momento in cui non veniva loro riconosciuta la premialità per il lavoro inesauribile svolto, ma io voglio ringraziarli una volta di più, perché anche se sotto organico non hanno fatto mai mancare il proprio supporto ai pazienti. Non dimentico poi i pasticci sui tamponi. Vi porto un esempio semplice: la Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti non è mai stata in grado di fornirmi gli atti riguardo al tracciamento dei tamponi, dalla richiesta dei pazienti fino alla comunicazione dell’esito. Devo pensare che si sia navigato a vista nella battaglia contro il Covid, senza una strategia chiara o un’idea di qualche tipo.

Sui vaccini solito discorso: mentre la Giunta faceva propaganda dicendo di essere la prima regione d’Italia a consentire la richiesta di vaccinazione per il personale non sanitario, sia il sistema online a cui i cittadini potevano prenotarsi che l’assistenza telefonica sono andati in tilt per ore. Una grave improvvisazione ancora una volta fatta dal governo regionale”.

“L’ospedale di Chieti – ha continuato l’esponente 5 Stelle – poi è stato abbandonato in questi primi due anni di Giunta Marsilio, ed è solamente grazie alle nostre pressioni e denunce se è stato fermato il project financing, tutto a favore del privato, per la realizzazione del nuovo presidio. Un progetto che, tra sprechi e costi aggiuntivi, avrebbe potuto causare fino a un miliardo di euro di sperpero di denaro pubblico. Eravamo soli quando, diversi anni fa, abbiamo iniziato questa battaglia a colpi di conferenze stampa ed esposti ad ANAC e Corte dei Conti, e solamente in un secondo momento si sono accodati altri in colpevole ritardo.

Mi lascia sconfortata però dover constatare che, parallelamente al blocco del project, questo centrodestra non ha pensato a nulla per fare i necessari interventi alla struttura con soldi pubblici che, col Recovery Fund, aumenteranno ulteriormente. L’Ospedale ha bisogno di interventi di adeguamento sismico urgenti e di acquisto di strumentazioni adeguate. Pensate che adesso la Pet-Tac, un macchinario per i pazienti oncologici, si trova in un container all’esterno della struttura, e per il suo affitto paghiamo 500mila euro all’anno mentre un macchinario di ultima generazione costerebbe 2 milioni di euro! Sono sprechi che si accavallano, a cui nessuno mette rimedio, e che fanno male ai cittadini e alle casse della Regione Abruzzo”.

Da pochissimo è diventata mamma: congratulazioni! Cosa ritiene che andrebbe migliorato e potenziato nell’assistenza alle neomamme? Ci sono servizi appannaggio di pochi?

“Grazie. Questo è sicuramente il momento più felice della mia vita. La nascita di Elena – ha raccontato Sara Marcozzi – è stata una gioia immensa, impossibile da descrivere a parole. Ed è così che dovrebbe essere per tutte le donne che decidono di diventare madri. Purtroppo però, è innegabile, non viviamo in un Paese per mamme, o meglio, per mamme lavoratrici. Troppo spesso le donne sono messe davanti ad un aut aut morale tra carriera e maternità, e questo è assolutamente ingiusto e anacronistico. Le donne oggi sono ancora costrette a fare i conti con un mondo del lavoro che non le tutela, nel pre e post nascita.

E su questo c’è ancora tanto da fare. Ho raccolto tante denunce in questi anni di Consiglio regionale in cui alla gioia per la nascita di un figlio si accompagnava l’ansia per la perdita del lavoro o per la mancanza di strutture adeguate a cui affidare i bambini di età prescolare.
Tanto si potrebbe fare di più anche in tema di assistenza sanitaria, sto lavorando a implementare le prestazioni offerte dalle ASL, in particolare quelle diagnostiche preventive e poco invasive come il test del DNA fetale nel sangue materno. Un test non invasivo che potrebbe sostituire l’amniocentesi ma che è ancora destinato pochi privilegiati, perché molto costoso.


Bisogna guardare al futuro con la consapevolezza che possono essere prese decisioni per dare un sostegno alle neomamme e alle famiglie: penso allo stanziamento di fondi per un bonus babysitter regionale, che sia funzionale e che consenta ai genitori di poter lavorare liberamente. Adeguare anche per i padri gli orari e i permessi per stare accanto ai figli. Ma penso anche a un sostegno che la Regione Abruzzo deve offrire ai comuni per gli asili nido. Troppo pochi e non accessibili a tutti. Ci sono molti punti su cui si può intervenire, e mi auguro di poter aprire un dialogo costruttivo con la maggioranza. Almeno su questa tematica spero che non nascano divisioni”.

Un commento sull’attuale situazione politica di governo. Cosa auspica che succeda? Il M5s che ruolo dovrebbe avere secondo lei?

“Il MoVimento 5 Stelle deve svolgere un ruolo determinante al tavolo delle trattative. Siamo il partito di maggioranza relativa, un elettore su tre, nel 2018, ci ha scelto per governare il Paese per cinque anni e nessuno può permettersi di ignorare questo fatto. Il mio augurio è che la crisi si risolva il prima possibile. Demolition Man Renzi (come lo hanno ribattezzato alcune testate estere), tra una conferenza all’estero e l’altra, ha trovato il modo di far saltare il banco senza essere in grado di far capire agli italiani per quale motivo lo abbia fatto.

Mentre ci fa lo “spiegone” sulla funzione delle Istituzioni, fa dimettere Ministri e Sottosegretari in conferenza stampa, prendendo le consultazioni col Capo dello Stato come fossero un’occasione per un comizio di mezzora. Un comportamento irresponsabile, nei modi e nei fatti, che ha paralizzato il Governo in un momento decisivo per affrontare la pandemia. Il tutto nonostante l’Italia, al netto di qualche inevitabile errore, si sia dimostrata all’altezza del difficilissimo compito da svolgere.

Mi sembra evidente che la gestione dell’emergenza fosse solo una scusa per far saltare il banco, un’idea che immagino Renzi avesse in mente fin dalla nascita del Conte II. Adesso non possiamo che fidarci del lavoro delle delegazioni e del Presidente della Repubblica. Io mi auguro che, prima della nuova nomina dei Ministri, sia firmato un contratto di governo, sul modello del Conte I, che dica con chiarezza gli obiettivi che il nuovo esecutivo deve porsi, responsabilizzando tutti i partiti di maggioranza. Il Movimento non è mai venuto meno ai propri doveri, mettendoci la faccia nel bene e nel male. Adesso è il momento che anche gli altri facciano lo stesso, con la firma in calce” ha commentato Marcozzi.

Immagini di mandare un telegramma al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio cosa gli direbbe?

“Visto che tutte le strade portano a Roma
Stop
Ne scelga una e ci torni.
Stop”.