Isabella di Castiglia: la regina cattolica che finanziò Colombo

Isabella di Castiglia è stata una regina spagnola vissuta tra il 1451 e il 1504, nota soprattutto per il suo matrimonio con Ferdinando II d’Aragona, che unì i regni di Castiglia e Aragona, dando origine alla Spagna moderna. Isabella fu una regina molto attenta alla politica interna del suo regno, promuovendo riforme per migliorare la giustizia, l’amministrazione, l’economia e la cultura.

Fu anche molto attiva nella politica estera, guidando la Spagna in una serie di guerre contro il Portogallo e i regni musulmani della penisola iberica. Tuttavia, la sua politica di conversione forzata degli ebrei e dei musulmani al cristianesimo, attraverso l’istituzione del Tribunale dell’Inquisizione spagnola nel 1478, è stata oggetto di diverse interpretazioni.

La figura di Isabella è stata importante per la storia della Spagna e del mondo, segnando un momento di grande espansione per il paese, ma anche un periodo di conflitto e tensione tra le diverse comunità religiose.

La famiglia di origine

Isabella di Castiglia proveniva da una famiglia di nobili spagnoli di origine castigliana. Suo padre era Giovanni II di Castiglia, figlio di Enrico III di Castiglia, mentre sua madre era Isabella del Portogallo, figlia del re Giovanni I del Portogallo.

La famiglia di Isabella aveva una lunga storia di conflitti e rivalità, soprattutto tra i membri della dinastia dei Trastámara, alla quale appartenevano sia suo padre che suo fratellastro, il re Enrico IV. In particolare, il padre di Isabella, Giovanni II, aveva avuto un’aspra rivalità con suo fratello Enrico III, il che portò a una guerra civile tra le due parti della famiglia.

Nonostante questi conflitti interni, la famiglia di Isabella era una delle più potenti e influenti di Castiglia, con vaste proprietà terriere e una grande influenza sulla politica del regno. Questo ambiente familiare instabile e turbolento avrebbe avuto un impatto significativo sulla vita di Isabella, spingendola a sviluppare una ferrea volontà di potere e una grande determinazione nel perseguire i propri obiettivi.

Gli studiosi hanno analizzato diversi aspetti della famiglia di Isabella, dalle sue origini alle sue lotte interne e alle alleanze matrimoniali che la legavano ad altre potenze europee. In particolare, l’opera di Gabriella Airaldi e Consuelo Varela sottolinea come la famiglia di Isabella fosse estremamente complessa e frammentata, ma anche capace di sopravvivere a lungo e di adattarsi alle circostanze mutevoli del tempo.

L’importanza della famiglia di Isabella di Castiglia è legata alla sua influenza sulla vita della regina stessa, ma anche alla sua influenza sulla politica e sulla cultura spagnola nel Medioevo. Infatti, la dinastia dei Trastámara, alla quale apparteneva la famiglia di Isabella, dominò la Spagna dal XIV al XVI secolo, e durante questo periodo il paese attraversò una serie di trasformazioni politiche, sociali e culturali di grande rilevanza.

La giovinezza di Isabella di Castiglia

Isabella trascorse la maggior parte della sua infanzia e giovinezza nella residenza reale di Arévalo, dove ricevette un’educazione molto rigorosa. La sua istruzione fu curata principalmente da religiose francescane, che le inculcarono una forte fede cattolica e la dotarono di una vasta conoscenza delle scritture.

Fin dalla giovane età, Isabella dimostrò un grande interesse per la politica e per il governo del regno. Si dice che leggesse con attenzione tutti i documenti che suo padre le faceva leggere, e che prendesse posizione su questioni politiche e amministrative. Isabella fu inoltre molto influenzata dalla figura di suo fratello maggiore, Enrico IV, che, nonostante le sue numerose controversie e scandali, fu un sovrano attento alle questioni di giustizia e ai problemi della popolazione.

Nel 1468, Isabella sposò Giovanni II di Portogallo, ma il matrimonio fu annullato pochi mesi dopo. Questo evento segnò la fine della giovinezza di Isabella e l’inizio del suo coinvolgimento diretto nella politica del regno.

Negli anni successivi, Isabella si trovò al centro di un complesso intrigo di alleanze matrimoniali e rivalità dinastiche, che coinvolgevano molte delle potenze europee dell’epoca. Tuttavia, Isabella riuscì a mantenere la sua indipendenza e a sviluppare una forte personalità, che sarebbe diventata una delle sue caratteristiche distintive come regina.

La guerra per la successione

La guerra di successione castigliana è stato un evento cruciale nella vita di Isabella di Castiglia, che ha visto la regina coinvolta in un complesso intrigo di alleanze e tradimenti.

La guerra ebbe origine nel 1465, quando il re Enrico IV di Castiglia, fratellastro di Isabella, nominò come erede al trono sua figlia, Giovanna la Beltraneja, anziché la sorellastra Isabella. Questa scelta provocò un forte malcontento tra i nobili del regno, che vedevano in Isabella la candidata più adatta per governare.

Nel 1468, quando Isabella sposò Giovanni II di Portogallo, molti nobili la riconobbero come legittima erede al trono di Castiglia, in opposizione a Giovanna la Beltraneja. Questo portò alla guerra di successione, che durò per diversi anni e coinvolse numerose potenze europee, tra cui il Portogallo, la Francia e l’Aragona.

Isabella si dimostrò un’abile stratega militare e diplomatica, riuscendo a ottenere il sostegno di molti nobili castigliani e aragonesi, nonché del re Ferdinando II d’Aragona, che sposò nel 1469. Nel 1474, Isabella riuscì a ottenere il riconoscimento come regina di Castiglia da parte della Santa Sede, il che consolidò la sua posizione.

La conquista del Regno di Granada

La conquista del regno di Granada rappresentò un altro importante evento nella vita di Isabella di Castiglia, che fu determinante per la fine della presenza musulmana nella Penisola Iberica.

La conquista di Granada iniziò nel 1482, quando i Re Cattolici, Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, lanciarono una campagna militare per sottomettere il regno di Granada. Tuttavia, la conquista di Granada si rivelò molto difficile a causa della forte resistenza degli abitanti musulmani e della loro capacità di organizzare una guerriglia efficace.

I sovrani spagnoli adottarono diverse strategie per conquistare Granada. In primo luogo, cercarono di isolare il regno di Granada dal resto del mondo islamico, stringendo alleanze con i sovrani cristiani dell’Africa del Nord e del Mediterraneo orientale. In secondo luogo, tentarono di conquistare gradualmente il territorio di Granada, attaccando le città più importanti e sottomettendo i loro territori circostanti.

La conquista di Granada fu anche accompagnata da un‘importante opera di propaganda, che mirava a convincere la popolazione musulmana ad abbracciare la fede cristiana. In particolare, i sovrani spagnoli promossero la creazione di una Chiesa di rito mozárabe, che consentiva ai musulmani convertiti di praticare il cristianesimo senza abbandonare del tutto le loro tradizioni e la loro cultura.

La conquista di Granada si concluse nel 1492, quando il re Boabdil, l’ultimo sovrano musulmano di Granada, si arrese ai Re Cattolici. La caduta di Granada rappresentò un evento di grande importanza per la storia della Spagna e della Penisola Iberica, poiché sancì la fine della presenza musulmana nella regione e consolidò il potere dei Re Cattolici.

Inoltre, la conquista di Granada rappresentò un importante evento per la cristianità europea, che vedeva in questa conquista una vittoria sulla religione musulmana. Infatti, la conquista di Granada fu celebrata come una grande vittoria della fede cristiana sulla fede musulmana, e ispirò la creazione di numerose opere d’arte e letterarie che celebravano la vittoria dei Re Cattolici.

L’istituzione dell’Inquisizione in Spagna

L’introduzione dell’Inquisizione da parte di Isabella di Castiglia rappresenta uno degli episodi più controversi e discussi del suo regno. L’Inquisizione fu istituita nel 1478 con il sostegno del Papa Sisto IV, allo scopo di combattere il crescente numero di conversi (ebrei e musulmani convertiti al cristianesimo) che, secondo le autorità spagnole, continuavano a praticare le loro antiche religioni in segreto.

L’Inquisizione fu affidata all’ordine domenicano, che doveva indagare sulle attività di eretici e conversi sospetti, utilizzando anche la tortura per ottenere confessioni. L’Inquisizione spagnola aveva anche il potere di sequestrare i beni dei sospettati e di condannarli al rogo in caso di condanna per eresia.

L’Inquisizione fu una delle politiche più critiche di Isabella di Castiglia, poiché comportò una forte limitazione della libertà religiosa e una grave violazione dei diritti umani. Tuttavia, alcuni studiosi hanno sottolineato che l’Inquisizione spagnola non fu così crudele come altre inquisizioni dell’epoca e che Isabella cercò di controllare gli abusi dei tribunali dell’Inquisizione.

Le fonti offrono un’ampia analisi dell’Inquisizione spagnola e delle controversie che ha generato. In particolare, sono state sollevate critiche sulla sua efficacia nel combattere l’eresia e sulla sua compatibilità con i principi della democrazia e dei diritti umani.

L’inquisizione istituita da Isabella di Castiglia ebbe un impatto significativo sulla società spagnola del tempo, così come sulla successiva storia europea. Tra gli effetti dell’inquisizione:

  1. Limitazione della libertà religiosa: L’Inquisizione spagnola comportò una forte limitazione della libertà religiosa, poiché tutti i conversi erano soggetti a indagini e accuse di eresia. Ciò causò un clima di intolleranza religiosa e di sospetto nei confronti di chiunque si allontanasse dalla fede cristiana.
  2. Diffusione della paura e della denuncia: L’Inquisizione spagnola creò un clima di paura e denuncia, in cui ogni sospetto di eresia o di apostasia poteva comportare l’arresto e la tortura. Questo clima di sospetto e paura colpì non solo i conversi, ma anche la popolazione cristiana che temeva di essere accusata ingiustamente.
  3. Violazione dei diritti umani: L’Inquisizione spagnola comportò una grave violazione dei diritti umani, poiché i tribunali dell’Inquisizione utilizzavano la tortura per ottenere confessioni e sequestravano i beni dei sospettati. Ciò causò gravi sofferenze e privazioni per coloro che erano accusati di eresia.
  4. Effetti sulla cultura e sulla letteratura: L’Inquisizione spagnola ebbe un impatto significativo sulla cultura e sulla letteratura dell’epoca, poiché la paura della persecuzione spingeva gli scrittori e gli artisti a evitare temi religiosi controversi. Ciò portò a una cultura molto conformista e conservatrice, che cercava di evitare qualsiasi tipo di scontro o conflitto.
  5. Effetti sulla politica: L’Inquisizione spagnola ebbe anche un impatto sulla politica dell’epoca, poiché gli inquisitori esercitavano una grande influenza sulle decisioni dei sovrani spagnoli. Ciò portò a una forte centralizzazione del potere e a una riduzione della libertà politica e civile.

Il finanziamento della spedizione di Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo è senza dubbio uno dei personaggi più importanti del periodo storico in cui visse Isabella di Castiglia. Esploratore, navigatore e uomo d’affari italiano, Colombo intrattenne una relazione con la regina spagnola che sarebbe stata determinante per la sua successiva impresa di scoperta delle Americhe.

Colombo propose per la prima volta il suo piano di raggiungere le Indie orientali attraversando l’oceano Atlantico alla corte di Isabella di Castiglia nel 1486, ma il progetto venne respinto. Nel 1492, tuttavia, dopo aver ottenuto il sostegno dei Re Cattolici di Spagna, Isabella e Ferdinando, Colombo partì con tre caravelle, la Pinta, la Niña e la Santa Maria, per il suo primo viaggio verso l’America.

Il ruolo di Isabella di Castiglia nell’impresa di Colombo fu fondamentale: oltre a concedere al navigatore le navi necessarie, la regina spagnola lo nominò ammiraglio e gli concesse una serie di privilegi e prerogative, tra cui la promessa di ottenere una quota sui guadagni delle future esplorazioni.

La decisione di Isabella di Castiglia di sostenere Colombo nella sua impresa di scoperta delle Americhe si rivelò un successo eccezionale, portando alla creazione di un nuovo mondo e alla fondazione dell’Impero spagnolo.

Dopo il primo viaggio di Colombo, la regina Isabella decise di finanziare ulteriori spedizioni e di inviare coloni per stabilire insediamenti nell’America. Inoltre, a Colombo fu dato l’incarico di governare le nuove terre scoperte, il che gli permise di acquisire un enorme potere e influenza nella regione.

In generale, l’incontro tra Colombo e Isabella di Castiglia rappresenta uno dei momenti più importanti della storia della navigazione e dell’esplorazione geografica, che ha avuto un impatto duraturo sulla storia dell’umanità.

La disputa con il Portogallo per i territori del nuovo mondo

La scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo scatenò una disputa tra la Spagna e il Portogallo per il controllo dei nuovi territori. Nel 1493, il papa Alessandro VI emise la bolla pontificia Inter caetera, che stabiliva una linea di demarcazione tra le zone di influenza portoghese e spagnola, collocata a 100 leghe a ovest delle isole di Capo Verde.

Tuttavia, questa decisione non soddisfaceva completamente né la Spagna né il Portogallo, dal momento che non si conosceva ancora con precisione la posizione esatta delle terre scoperte da Colombo. Nel 1494, i due paesi firmarono il Trattato di Tordesillas, che spostò la linea di demarcazione a 370 leghe a ovest delle isole di Capo Verde.

Isabella di Castiglia e il marito Ferdinando furono determinanti nella difesa degli interessi della Spagna nelle dispute con il Portogallo sulle nuove terre scoperte da Colombo. Nel 1496, Isabella emanò una serie di leggi e regolamenti che sancivano il diritto esclusivo della Spagna sulla navigazione e il commercio delle nuove terre scoperte, dando inizio alla colonizzazione spagnola delle Americhe.

Inoltre, Isabella cercò di preservare i diritti della Spagna sui nuovi territori attraverso la nomina di nuovi governatori e la creazione di organi di governo locali, tra cui il Consiglio delle Indie. Questi provvedimenti contribuirono alla rapida espansione del potere spagnolo nel nuovo mondo e alla creazione di un vasto impero coloniale che sarebbe durato per secoli.

I matrimoni politici organizzati da Isabella di Castiglia

Isabella di Castiglia, come molte sovrane del suo tempo, utilizzò i matrimoni politici come strumento di consolidamento del potere. Tra i suoi figli e le sue figlie, Isabella cercò di trovare le alleanze matrimoniali più vantaggiose per la Corona di Castiglia.

Il primo matrimonio combinato da Isabella fu quello tra suo figlio maggiore, il principe ereditario Giovanni, e Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Massimiliano I, avvenuto nel 1496. Questo matrimonio fu molto importante per consolidare la posizione della Castiglia all’interno del sistema politico europeo, poiché Margherita portava con sé il sostegno della potente Casa d’Asburgo.

Il secondo figlio di Isabella, il principe Giovanni d’Aragona, sposò invece Giovanna di Castiglia, figlia dei re cattolici, nel 1496. Questo matrimonio fu importante per unire le corone di Castiglia e di Aragona e per consolidare la dinastia dei re cattolici.

Il terzo figlio di Isabella, Ferdinando, sposò Germaine de Foix, nipote del re di Francia, nel 1505. Questo matrimonio fu importante per consolidare l’alleanza tra la Castiglia e la Francia e per contrastare l’influenza del Portogallo sulla penisola iberica.

La figlia maggiore di Isabella, Isabella di Aragona, sposò il re del Portogallo, Manuele I, nel 1497. Questo matrimonio fu importante per consolidare l’alleanza tra la Castiglia e il Portogallo e per porre fine alle ostilità tra i due paesi.

La seconda figlia di Isabella, Maria di Aragona, sposò il re di Portogallo, Manuele I, nel 1500. Anche questo matrimonio fu importante per consolidare l’alleanza tra i due paesi.

Infine, la figlia più giovane di Isabella, Caterina di Aragona, sposò il re d’Inghilterra, Enrico VIII, nel 1509. Questo matrimonio fu importante per consolidare l’alleanza tra la Castiglia e l’Inghilterra e per porre fine alle ostilità tra i due paesi.

La morte di Isabella di Castiglia e la successione

Isabella di Castiglia morì il 26 novembre 1504, all’età di sessantasei anni. Le cause della sua morte non sono del tutto chiare, ma si pensa che potesse essere stata causata da un cancro dell’utero. La regina fu sepolta nella Cattedrale di Granada, accanto al marito Ferdinando.

La morte di Isabella fu un grande colpo per il regno di Castiglia e per la Corona d’Aragona, poiché aveva svolto un ruolo importante nella creazione di una Spagna unita e nella promozione dell’espansione territoriale e della cultura.

Il suo erede, il figlio maggiore Juan, morì poco dopo la madre, il che provocò una crisi di successione che sarebbe stata risolta solo dopo la morte di Ferdinando nel 1516. La mancanza di un successore chiaro portò a una lotta per il trono tra la figlia di Isabella, Giovanna la Pazza, e suo marito, il cugino Ferdinando d’Aragona, noto come Ferdinando il Cattolico.