La scuola del Santo di Tiziano

La Scuola del Santo, nota anche come Scoletta, è la sede storica dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio da Padova. Si trova sul sagrato della Basilica di Sant’Antonio a Padova, accanto all’oratorio di San Giorgio. Fu eretta nel 1427 dalla Confraternita e successivamente sopraelevata nel 1504 con la Sala Priorale, decorata con un ciclo di quindici affreschi e tre tele.

Tra il 1510 e il 1511, il giovane Tiziano Vecellio lavorò su tre episodi dei Miracoli di Sant’Antonio da Padova: il Miracolo del neonato, il Miracolo del piede risanato e il Miracolo del marito geloso. Questi tre grandi affreschi, eseguiti in meno di un anno, rappresentano il primo grande lavoro autonomo di Tiziano.

L’Arciconfraternita di Sant’Antonio fu fondata poco dopo la morte di Sant’Antonio e rapidamente prosperò. Inizialmente, i membri si riunivano nella Sala del Capitolo e successivamente nella Cappella della Madonna Mora. Nel XV secolo, decisero di erigere un nuovo edificio vicino al sagrato della basilica.

La Scuola del Santo, come appare oggi, consiste in due piani: il piano terra, costruito tra il 1427 e il 1431, fungeva da chiesa, mentre il piano superiore, aggiunto nel 1504, era utilizzato per le riunioni. Nel 1736, l’architetto Giovanni Gloria costruì una struttura che collega la Scuola all’oratorio di San Giorgio, con un elegante scalone che conduce alla sala delle adunanze.

All’interno della chiesa al piano terra, si trova una stele marmorea in onore di Gasparo Gozzi, che morì nel 1786. L’opera è un lavoro neoclassico di Giuseppe Petrelli, completato nel 1834. Lo scalone realizzato da Giovanni Gloria collega la chiesa al piano inferiore con la sala al piano superiore, dove si trova un dipinto a tempera su legno del XV secolo che raffigura Sant’Antonio.

Dalla loggia che si affaccia sulla Piazza del Santo, i papi in visita a Padova benedicevano la folla; questo avvenne nel 1782 con Papa Pio VI, nel 1800 con Papa Pio VII e più recentemente nel 1982 con Papa Giovanni Paolo II.

La sala al piano superiore ha un soffitto a cassettoni intagliato da Giovanni Cavalieri e dipinto da Domenico Bottazzo tra il 1506 e il 1510. Questa sala contiene anche armadi e cassettoni realizzati da Girolamo da Piacenza. Le pareti della sala sono decorate con scene pittoriche suddivise in pannelli da colonne in legno dorato e dipinto.