Guerra in Ucraina: tutte le armi più devastanti impiegate finora

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è iniziata il 24 febbraio con attacchi da terra, mare e aria in quello che è il più grande assalto militare di uno stato europeo, dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi.

Tuttavia, nonostante un piano di battaglia iniziale che secondo i Paesi Occidentali era mirato a rovesciare rapidamente il governo di Kiev, la Russia ha finora il controllo di pochissime città ucraine.

Nelle prime ore dell’invasione sono stati ampiamente utilizzati missili da crociera e, per la prima volta, è stato fatto un uso contemporaneo e massivo di missili balistici a corto raggio (SRBM) e missili di precisione. Secondo le stime americane nel primo assalto russo sono stati lanciati più di 100 missili da terra e mare.

Vediamo quali sono nello specifico le armi più utilizzate da ambo le parti.

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Va detto che l’Ucraina ha un livello militare nettamente più basso rispetto alla Russia, ha potuto però beneficiare dell’aiuto dei Paesi occidentali, Italia compresa, che hanno spedito – soprattutto tramite il confine con la Polonia – armamenti di ultimissima generazione.

Le armi del conflitto Russo Ucraino

Molto probabilmente la Russia ha utilizzato il suo unico tipo di SRBM (=short range balistic missile), ovvero di missile balistico a corto raggio: l’Iskander-M, un modello di ultima generazione. Possiamo formulare questa ipotesi grazie agli studi di Timothy Wright, analista di ricerca presso l’Istituto Internazionale per gli studi strategici (IIS). [fonte?]

L’Ucraina ha una fornitura limitata di missili balistici e sono molto più vecchi, come l’OTR-21 Tochka, nei primi giorni di guerra ne ha usato uno per attaccare una base aerea russa in territorio russo.

Iskander-M

L’Iskander è un sistema missilistico balistico mobile a corto raggio, prodotto e schierato dall’esercito russo. Questi sistemi missilistici sostituiranno gli obsoleti OTR-21 Tochka. L’Iskander ha diverse testate convenzionali, inclusa una testata con munizioni a grappolo, una testata esplosiva potenziata aria-carburante, o termo-barica, e una testata a frammentazione esplosiva ad alto potenziale. Il missile dell’Iskander può anche trasportare testate nucleari.

La variante Iskander-M è in uso presso le forze armate russe con due missili balistici 9M723 con portata di 415 km, ma alcuni test sono arrivati anche a 500 km. Subito dopo il lancio e all’avvicinamento al bersaglio, il missile effettua manovre intensive per eludere i missili antibalistici. Il missile corregge la sua posizione costantemente anche durante il volo.

Il veicolo che porta l’Iskander può viaggiare fuoristrada e arrivare fino a 70 km/h per 1.100 km. L’Iskander-M ha un margine di errore CEP, o “probabilità di errore circolare”, detto anche “cerchio di errore probabile”, si tratta di un valore numerico che indica la precisione dei proiettili lanciati con una certa arma o uno specifico sistema d’armi, e da cui è possibile ricavare il fattore probabile di danno causato all’obiettivo, nel caso dell’Iskander il CEP è di 5-7 metri, il che significa che metà dei proiettili sparati atterrerà in un cerchio con un raggio di quella dimensione.

OTR-21 Tochka

L’OTR-21 Tochka, fa parte di una famiglia di sistemi missilistici balistici tattici a corto raggio di fabbricazione sovietica, sviluppata negli anni Sessanta, è sostanzialmente simile all’Iskander, solo, ed è cosa non di poco conto ha un CEP di 90 metri.

Il comando militare ucraino ha dichiarato che le aree vicino alle città di Sumy, Poltava e Mariupol sono state colpite da missili da crociera 3M14 Kalibr russi, lanciati dal Mar Nero.

Il Kalibr è un missile da crociera di attacco terrestre (LACM= land attack cruise missile) con una portata stimata compresa tra 1.500 e 2.500 km. Pensato per colpi di precisione, il suo CEP è sconosciuto ma si stima che sia inferiore a 5 metri.

La guerriglia ucraina

I civili ucraini stanno sostenendo le truppe regolari mentre cercano di respingere l’avanzata russa, anche attraverso unità di protezione civile e milizie indipendenti che si sono formate in tutto il Paese.

Una delle basi della resistenza ucraina è la guerriglia urbana.

Ricorrere ad una guerra non convenzionale negli ambienti urbani è una delle principali sfide per le forze russe. Edifici e alberi in aree densamente popolate fungono da nascondiglio per i soldati ucraini.

Alla popolazione è stato chiesto di rimuovere la segnaletica stradale per rendere difficile l’orientamento ai soldati russi. Il governo ucraino sta utilizzando i Social Media per condividere istruzioni su come lanciare bombe molotov nelle aree vulnerabili dei veicoli russi. Gli ucraini hanno realizzato barricate anticarro di metallo conosciute come “ricci” o cavalli di Frisia e barriere chiodate più piccole, utili per fermare i veicoli a ruote.

Gli Stati Uniti e le nazioni europee hanno fornito all’Ucraina una grande varietà di armi, comprese armi avanzate capaci di distruggere veicoli corazzati. Questi missili possono essere particolarmente efficaci negli ambienti urbani, creando maggiori opportunità per le squadre di difesa per nascondersi in imboscate.

Tra queste armi ci sono l’NLAW, il sistema missilistico anticarro di nuova generazione sviluppato congiuntamente tra Regno Unito e Svezia, e l’FGM-148 Javelin, un sistema leggero statunitense in grado di distruggere i carri armati a diversi chilometri di distanza.

FGM-148 Javelin

L’FGM-148 Javelin è un’arma anticarro portatile, utilizzata dalle forze armate statunitensi. L’arma si serve di un sistema di guida automatica a infrarossi, che permette all’operatore di mettersi al riparo immediatamente dopo avere sparato.

Il missile può operare in due differenti modalità.

Direct Attack: con l’attacco diretto il missile colpisce con volo diretto il bersaglio a una quota massima di 60 metri rispetto al punto di lancio;

Top Attack: con l’attacco dall’alto il missile si innalza fino a 150 metri di altezza prima di colpire in picchiata.

La parte superiore dei veicoli blindati si presenta solitamente piatta e non ha i tipici profili inclinati e sfuggenti destinati a deviare i proiettili di provenienza orizzontale. Non sono quindi parimenti corazzati nella parte superiore. Con la modalità Top Attack il missile, grazie anche alla condizione di velocità raggiunta in picchiata, ricade quindi sull’obiettivo con un altissima capacità di penetrazione nella corazza.

Bayraktar TB2

Un altro strumento che è diventato importante per gli ucraini nella loro lotta è il veicolo aereo da combattimento senza pilota, il Bayraktar TB2, un drone di fabbricazione turca che può trasportare piccole armi anti-corazza, molto probabilmente si tratta delle “micro munizioni intelligenti” Roketsan MAM-L, capaci di seguire con un laser i propri bersagli, e di planare fino a 8 chilometri prima dell’impatto. Le bombe pesano solo 22 chili ma sono progettate per utilizzare una piccola carica esplosiva per perforare l’armatura e distruggere un veicolo. MAM è stato sviluppato per i veicoli aerei senza pilota (UAV= Unmanned Aerial Vehicle), velivoli da attacco leggero, aerei da combattimento e per missioni aria-terra con piattaforme aeree a bassa capacità di carico. MAM può colpire bersagli fissi e mobili con alta precisione. E’ stato usato nel conflitto della Nagorno Karabak, nella guerra civile siriana e libica.

Razzo a lancio multiplo BM-21

Il BM-21 è uno dei sistemi a razzo a lancio multiplo (MLRS= Multiple Launch Rocket System) utilizzati dall’esercito russo. Un battaglione di 18 lanciatori può sparare fino a 720 razzi in una singola raffica. I razzi non sono pilotati e hanno una precisione inferiore rispetto alla tipica artiglieria; non possono essere utilizzati in situazioni che richiedono una precisione millimetrica. Per distruggere un bersaglio questa tecnologia si basa sul gran numero di razzi che colpiscono una determinata area. Per questo viene soprannominato “Grad”, grandine. Mentre BM sta per boyevaya mashina: veicolo da combattimento.

Il BM-21 “Grad” è un lanciarazzi multiplo da 122 millimetri montato su camion. Il sistema d’arma e il razzo M-21OF furono sviluppati per la prima volta all’inizio degli anni Sessanta e furono utilizzati per la prima volta in combattimento nel marzo 1969, durante il conflitto di confine sino-sovietico., e il soprannome grad significa “grandine”. Il sistema completo con il veicolo di lancio BM-21 e il razzo M-21OF è noto come sistema missilistico da campo M-21, ma più comunemente chiamato “sistema di lanciarazzi multiplo Grad”.

Nei paesi della NATO il sistema era inizialmente noto come M1964. Diversi altri paesi hanno copiato il Grad o hanno sviluppato dei sistemi simili. Il corrispettivo russo è il 9A52-4 Tornado.

Le forze russe hanno anche schierato sistemi di armi termo-bariche in Ucraina.

Le armi termo-bariche disperdono una nuvola di miscela di carburante, che viene poi accesa un attimo dopo per creare una potente esplosione.

Quando esplode, durante una prima fase iniziale, l’ordigno disperde in atmosfera una certa quantità di idrocarburi che si miscelano con l’aria. Subito dopo, c’è la seconda fase in cui la miscela, opportunamente incendiata, brucia molto rapidamente consumando l’ossigeno atmosferico presente nell’area colpita, con l’effetto finale di creare una depressione molto forte e una violenta corrente d’aria diretta verso il centro della depressione stessa. La reazione chimica associata è una combustione rapida e violenta tra il combustibile vaporizzato in goccioline e il comburente, l’ossigeno atmosferico. Il calore generato dalla detonazione è tale da uccidere chiunque sia presente nell’area colpita, e l’onda d’urto associata, che converge verso il centro di quella che in realtà è un’implosione, è capace di distruggere tutti gli edifici circostanti.

Munizioni a grappolo

Amnesty International e Human Rights Watch sostengono che le forze russe abbiano utilizzato munizioni a grappolo, che sono ampiamente vietate.

Le bombe a grappolo, o munizioni a grappolo, sono ordigni in genere sganciati da velivoli o elicotteri talvolta con artiglierie, razzi e missili pilotati, contenenti un certo numero di sub munizioni: le bomblets, che, all’innesco dell’ordigno principale (il cluster), sono disperse a distanza, con diverse modalità.

Il tipo più comune è progettato per colpire persone e veicoli, ma ne esistono varianti specifiche per distruggere piste di atterraggio e linee elettriche, per liberare sostanze chimiche, biologiche, incendiarie e alcune hanno diversi effetti combinati.

Una bomba a grappolo di base consiste in un guscio cavo e poi da due fino a più di 2.000 sub munizioni o bombe contenute al suo interno. Alcuni tipi di guscio sono progettati per essere trattenuti dall’aereo dopo aver rilasciato le munizioni. Le munizioni stesse possono essere dotate di piccoli rallentatori con paracadute, detti anche stelle filanti, che servono appunto a rallentare la loro discesa e consentire all’aereo di sfuggire all’area dell’esplosione negli attacchi a bassa quota.

Le moderne bombe a grappolo e i gusci contenenti le sub munizioni possono essere armi multiuso con una combinazione di munizioni anti-corazza, antiuomo e anti-materiale. Le sub munizioni stesse possono anche essere multiuso, come combinare una carica sagomata , per attaccare un’armatura, con una custodia a frammentazione, per attaccare fanteria, materiale e veicoli leggeri. Possono anche avere una funzione incendiaria.

Un’altra conseguenza legata all’uso di questo tipo di arma è che molti ordigni rilasciati non esplodono e rimangono nel terreno diventando così delle vere e proprie mine, che uccidono chiunque entri nel raggio di azione. Tantissime vittime nelle guerre, tra cui quella siriana, sono state uccise da ordigni trovati successivamente da bambini, donne o militari.

Le armi utilizzate dalle forze in campo sono ovviamente di più, ma queste sono quelle che sarebbero state identificate con un certo margine di certezza dagli osservatori stranieri.

Si spera chiaramente che la guerra finisca al più presto e che gli eserciti non debbano più essere costretti ad utilizzare armi così micidiali.