Egitto. Scoperta tomba millenaria di uno scriba

Un team di archeologi cechi ha fatto luce su una scoperta significativa ad Abusir: la tomba di un giovane scriba reale risalente a circa 2.500 anni fa. Questo ritrovamento, insieme ad altri recenti nella zona, offre agli studiosi una visione più chiara dei cambiamenti avvenuti in Egitto e nelle aree circostanti durante il V e VI secolo a.C.

La tomba apparteneva a un dignitario finora sconosciuto di nome Djehutyemhat, risalente al periodo dell’invasione persiana dell’Egitto. La parte scoperta della tomba è solo lo scavo sotterraneo, che si estende fino a una camera sepolcrale costruita con blocchi di calcare a 14 metri di profondità.

All’interno della camera si trova un grande sarcofago di pietra, adornato con rilievi e iscrizioni geroglifiche che raffigurano divinità egizie. La camera funeraria, di medie dimensioni, è decorata con iscrizioni e disegni che, secondo Ladislav Bareš dell’Istituto di Egittoologia ceco, erano intesi a facilitare il viaggio nell’aldilà e garantire la beatitudine eterna al defunto.

Nonostante la sua importanza, la tomba non è stata risparmiata dai saccheggi, essendo stata quasi completamente svuotata intorno al V secolo d.C.

Bareš sottolinea che la tomba risale a un periodo di declino e turbolenza sociale per l’antico Egitto. Le tombe a pozzo della zona riflettono il tentativo dell’élite egiziana delle dinastie 26 e 27 di innescare una sorta di rinascimento, costruendo tombe che emulassero quella del re Djoser, fondatore del famoso Antico Regno nel III millennio a.C., con la speranza di riportare l’Egitto al suo antico splendore.

L’analisi dei resti scheletrici ha rivelato che Djehutyemhat morì in giovane età, ma le sue ossa mostravano già segni di grave osteoporosi e usura della colonna vertebrale, forse a causa di una malattia.

Bareš ipotizza che lo scriba, che avrebbe potuto iniziare la sua carriera già a 15 anni, soffrisse a causa della posizione inginocchiata richiesta dalla sua professione. Questo potrebbe anche suggerire che altri dignitari sepolti ad Abusir, che presentavano condizioni simili, potessero essere imparentati con Djehutyemhat, facendo parte di una famiglia estesa ancorata all’élite militare dell’Egitto antico.