Bollette: in arrivo rialzi fino al 50%

In Italia i prezzi del gas e dell’elettricità ridurranno del 2,9% i consumi delle famiglie quest’anno e dell’1,1% sul PIL se rimarranno vicini ai livelli attuali, secondo la società di consulenza Nomisma Energia.

“La debolezza dei consumi italiani è sempre stato uno dei principali ostacoli a una crescita più forte del PIL e i livelli del 2022 aggraveranno ulteriormente i problemi”, ha affermato il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli.

Secondo i dati del Gme in crescita anche i volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa a 4,7 milioni di MWh (+18,1%), e la liquidità, al 77,5% (+1 punto percentuale); va tuttavia considerato che la settimana includeva una festività .I prezzi medi di vendita, ovunque in rialzo, tra 218,52 €/MWh di Calabria e Sicilia e 234,89 €/MWh di Nord e Centro Nord. 

Governo al lavoro per il caro bollette

Giovedì in cdm  sarà presentato un provvedimento contro il caro bollette e un altro su ristori a settori economici colpiti dalla pandemia. Lo si è appreso da più fonti governative. Le misure contro il caro bollette, proposte dal Mite in una bozza presentata a Palazzo Chigi durante le feste, prevedono un contributo di solidarietà dalle società energetiche, tagli dell’Iva e degli oneri di sistema.

Il governo è al lavoro su questo e ieri anche il Pd ha chiesto l’adozione di nuove misure. Mentre per mercoledì Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, ha convocato il tavolo con le imprese sul caro-energia. Calare dall’alto, però, balzelli orizzontali che colpiscano indistintamente tutti si è già rivelato dannoso e a rischio di incostituzionalità in Spagna. Individuare in modo consensuale con gli operatori una soglia di prezzo sostenibile, oltre la quale dare un contributo per supportare imprese e famiglie in difficoltà, è molto macchinoso e richiede un sistema puntuale di verifiche a fronte di autocertificazioni di produttori e venditori. 

Allarme poveri

Con il carobollette scatta anche l’allarme povertà, con 15mila pensionati nella sola provincia di Perugia a rischio scivolamento sotto la soglia di povertà. Il tema è sollevato da Mario Bravi, segretario provinciale dello Spi Cgil di Perugia, che vede proprio i pensionati come la fascia più a rischio. “Dopo la povertà alimentare, per la quale molte persone sono costrette a soddisfare i propri bisogni primari risparmiando e ricorrendo a prodotti sempre più scadenti, questo inverno ha fatto emergere un altro tipo di povertà, che si aggiunge alla prima e si chiama “povertà energetica”, per la quale molte persone rischiano di essere condannate al freddo”.