Qual è stata la più grande vittoria romana? Quale dei grandi scontri avvenuti durante la storia romana è stato il più glorioso? Esistono in realtà molteplici risposte, a seconda dei parametri che prendiamo in considerazione.
La più grande vittoria romana per la salvezza di Roma
Se per “più grande vittoria romana” intendiamo la vittoria che ha permesso a Roma di difendersi contro un nemico e di salvaguardare la sua esistenza, dobbiamo citare la poco nota ma fondamentale battaglia del Metauro, avvenuta il 22 giugno del 207 a.C, nel pieno delle guerre contro Annibale Barca.
La battaglia fu guidata dai comandanti Marco Livio Salinatore e Gaio Claudio Nerone contro Asdrubale Barca, il fratello di Annibale, che era scappato dalla Spagna e, seguendo lo stesso percorso di Annibale, era disceso in Italia per cercare di ricongiungere il proprio esercito con quello del fratello.
Se Asdrubale fosse stato in grado di riunirsi con Annibale avrebbe apportato un decisivo rinforzo all’esercito cartaginese in Italia e i due comandanti avrebbero potuto probabilmente marciare contro Roma con ottime probabilità di successo.
La vittoria di Salinatore e di Claudio Nerone, invece, portò alla morte di Asdrubale sul campo di battaglia e negò definitivamente ogni tipo di rinforzo ad Annibale, bloccato nel sud Italia, impedendo il peggio.
A pari merito potremmo citare anche le vittorie del console Gaio Mario contro i Cimbri e i Teutoni, nelle decisive battaglie di Acquae Sestiae e dei Campi Raudii. Queste vittorie permisero a Roma di fermare l’invasione delle tribù germaniche, ma riteniamo che la battaglia del Metauro abbia avuto una importanza maggiore.
Infatti, mentre le tribù germaniche avrebbero dovuto ancora attraversare tutta la penisola italica prima di raggiungere Roma, Annibale e Asdrubale si trovavano quasi di fronte alla capitale, e un rinforzato esercito cartaginese, perdipiù guidato da uno dei più grandi geni militari del mondo antico, sarebbe stato un pericolo micidiale per la sopravvivenza di Roma.
La più grande vittoria romana sotto l’aspetto tattico
Se per “più grande vittoria romana” intendiamo la vittoria più importante sul lato tattico e in termini di scontro tra menti militari, non possiamo non considerare la battaglia di Zama, combattuta il 19 ottobre del 202 a.C, tra Publio Cornelio Scipione e Annibale.
In quella situazione, Cornelio Scipione aveva studiato le sconfitte di Roma a opera di Annibale in Italia, aveva perfezionato le tecniche dell’esercito romano nella conquista della Spagna, e aveva ottenuto lo scontro diretto contro il suo nemico, ma allo stesso tempo maestro, Annibale.
Annibale riuscì ad allontanare la cavalleria dal campo di battaglia, rimanendo solo con la propria fanteria da contrapporre alle linee romane. I romani avevano già affrontato due linee di combattenti nemici, e di fronte a loro avevano i veterani della campagna d’Italia che erano ancora freschi e riposati, ma opposero una straordinaria resistenza fino al rientro delle cavallerie alleate che colpirono i cartaginesi dalle spalle.
In questo modo, i romani avevano ottenuto la loro più grande vittoria contro un nemico ritenuto, fino a quel momento, invincibile sul campo di battaglia.
In realtà, però, Zama non fu determinante per l’esito della guerra: i romani avevano già riconquistato le principali zone del Mediterraneo, neutralizzato l’esercito di Annibale e i cartaginesi non avevano più le risorse per proseguire il conflitto, motivo per cui, ormai, la guerra poteva già considerarsi conclusa in favore dei romani.
La più grande vittoria romana per conquistare nuovi territori
Se invece per “più grande vittoria romana” intendiamo la vittoria che ha permesso ai romani di conquistare dei nuovi territori, la palma non può che andare alla battaglia di Alesia, combattuta del 52 a.C da Giulio Cesare in Gallia.
Giulio Cesare, dopo sette anni di conflitto, aveva assoggettato l’enorme territorio che corrisponde all’odierna Francia. Vercingetorige, il principe degli Arverni, era riuscito a coalizzare un’ultima volta tutte le tribù galliche contro il nemico comune. Nella battaglia di Alesia si giocò lo scontro decisivo: Vercingetorige venne sconfitto e tutta la Gallia riconobbe la vittoria romana.
Si avviò quindi la costituzione della nuova provincia delle Gallie, che modificò radicalmente il volto dell’Europa, frenò in maniera importante la germanizzazione del continente europeo ed apportò immense e straordinarie ricchezze a Roma, dotandola di un territorio fertile ed economicamente fruttuoso, che sarebbe stato determinante per la sua storia futura.