Dopo la caduta dell’impero romano nel V secolo d.C, la Chiesa medievale ottenne un potere enorme. In linea generale, il motivo risiede nella capacità della chiesa del Medioevo di unire popoli diversi sotto dei comuni ideali religiosi, sostituendo il potere militare dei romani con l’autorità economica e spirituale del Papa.
Il pontefice divenne, nel corso del Medioevo, talmente potente da poter influenzare da solo le sorti dell’intera Europa fino a chiamare a raccolta o disfare eserciti di altri regni con la sua sola influenza. Ma più precisamente, quali furono gli elementi che permisero alla chiesa di esercitare un potere così vasto e duraturo?
La ricchezza
La prima motivazione risiede in una straordinaria ricchezza . Nonostante l’originale messaggio cristiano predicasse la povertà, la chiesa ottenne beni e ricchezze smisurate. Persone di ogni estrazione sociale pagavano regolarmente la chiesa, sia sotto forma di donazioni spontanee, sia con una vera e propria tassa, che normalmente si aggirava attorno al 10% dei guadagni annuali compressivi.
Con questa condotta di vita, le persone ritenevano di assicurarsi un posto in paradiso. Inoltre, capitava spesso che gli aristocratici includessero la chiesa tra i beneficiari del proprio testamento per ottenere la salvezza della propria anima.
Inoltre la chiesa eseguì per secoli una efficacissima propaganda, convincendo le persone che la bellezza fosse testimonianza della gloria di Dio: per questo motivo, durante la costruzione delle chiese, artigiani da tutto il mondo donavano le loro migliori opere, contribuendo ad aumentare drasticamente le opere d’arte di proprietà del Papa.
Uno dei periodi storici durante il quale la chiesa accumulò ulteriore denaro è quello della vendita delle indulgenze: dietro pagamento, si poteva ottenere il perdono dei propri peccati. E’ esattamente con la vendita delle indulgenze che Papa Leone X riuscì a raccogliere il denaro necessario per la costruzione della Basilica di San Pietro.
L’istruzione
Gli appartenenti al clero erano dotati di una elevata istruzione. Generalmente, molti sacerdoti potevano imparare a leggere e a scrivere ed erano gli unici ad avere accesso alla letteratura del tempo, un’opportunità estremamente rara in una società fortemente agraria e analfabeta come quella medievale.
Molto spesso, i monasteri erano dotati di scuole e di biblioteche che racchiudevano la crema della cultura umana. Così, gli appartenenti al clero riuscivano a migliorare regolarmente la loro posizione sociale e a prevalere sugli ignoranti, che invece, nella maggior parte dei casi, rimanevano relegati nella loro posizione senza conoscere un significativo miglioramento del proprio tenore di vita.
Il ruolo nella società
In una società fortemente disgregata come quella medievale, la chiesa, soprattutto a partire dal 1000 d.C, rappresentava l’unico polo di aggregazione per le persone. Le comunità si organizzavano attorno alla chiesa, la quale diventava il punto focale della vita delle persone, l’unico modo di socializzare e di fraternizzare, e un’organizzazione nella quale tutti si riconoscevano.
Frequentare gli appartenenti alla chiesa permetteva di avere dei vantaggi pratici, come l’esenzione dal lavoro durante i giorni sacri e una comunità a cui fare riferimento in caso di bisogno.
Intransigenza e potere sul destino dell’anima dopo la morte
La chiesa esigeva che tutti accettassero la sua autorità senza metterla in discussione. Il dissenso veniva trattato con particolare durezza e non solo le persone semplici ma anche gli aristocratici e i monarchi dovevano obbedire all’autorità papale. Molto spesso, il Papa era l’unico a legittimare il potere dei Re e degli imperatori di fronte ai cittadini.
Inoltre, in caso di dispute, l’intermediazione del Papa poteva risultare decisiva: durante l’invasione Normanna dell’Inghilterra, Re Harold aveva promesso solennemente di sostenere l’esercito di Guglielmo di Normandia. Dopo aver ritrattato la sua posizione, il Papa lo scomunicò e benedisse l’invasione normanna come crociata voluta da Dio.
In generale, la scomunica rappresentava una prospettiva terribile e una preoccupante minaccia per qualsiasi regnante dell’epoca: in quanto rappresentante di Dio sulla terra, si riteneva che il Papa avesse il potere di impedire l’entrata delle anime in paradiso e la minaccia di finire all’inferno convinse più volte diversi imperatori e generali a sottostare all’autorità papale.
Il Papa aveva poi la straordinaria capacità di riunire le frammentate forze militari medievali per un’unica causa, come avvenne in occasione della prima crociata, quando Papa Urbano II, durante il Concilio di Clermont, riuscì a chiamare a raccolta i più potenti principi guerrieri tedeschi per difendere la corte di Costantinopoli e riconquistare la Terra Santa ai danni dei Turchi selgiuchidi.
Un freno all’autorità del Papa: il protestantesimo
La ricchezza e il potere della Chiesa Cattolica dominarono il medioevo, raggiungendo tuttavia dei livelli di corruzione che erano ormai diventati inaccettabili anche per i più credenti. Portavoce di questo disagio fu il teologo tedesco Martin Lutero che, con la pubblicazione delle sue famose 95 tesi, diede il via al protestantesimo, una enorme proposta di riforma che si basava sul concetto che l’anima potesse salvarsi anche senza l’intermediazione del clero.
Così, dopo aver ottenuto l’autonomia di diversi regni germanici, si creò una disputa tra Sacro Romano Impero e papato con crescenti sfide al potere della Chiesa: Enrico VIII fu il primo grande regnante europeo a separarsi marcatamente dal potere papale, sposando Anna Bolena senza il consenso del Pontefice, e rendendo la chiesa inglese separata ed autonoma rispetto a quella romana.