Giovanna D’Arco, 1412 – 30 maggio 1431, è considerata un’eroina dai francesi per aver guidato la riscossa della Francia contro l’Inghilterra durante la guerra dei cent’anni: venne catturata dai burgundi e venduta agli inglesi. Fu condannata e arsa sul rogo come eretica ma fu rivalutata dagli storici successivi, fino a essere canonizzata dalla Chiesa Cattolica Romana, nel primo Novecento.
Nacque da una famiglia di contadini a Domrèmy, nel nord est della Francia. Nel 1428 si recò a Vaucouleurs e domandò di essere ricevuta da Carlo VII di Francia, affermando di avere ricevuto le visioni dell’Arcangelo Michele, di Santa Margherita Vergine e di Santa Caterina d’Alessandria che le chiedevano di sostenere il re Carlo per recuperare la libertà della Francia dal dominio inglese.
La sua richiesta venne respinta due volte, ma alla fine riuscì a convincere il Re a farsi ricevere, incontrando il sovrano presso Chinon. Dopo il colloquio, Carlo si convinse a farla partecipare all’assedio di Orlèan: arrivò in città il 29 aprile 1429 e si guadagnò rapidamente la stima dell’esercito per il suo ruolo decisivo nei combattimenti.
Dopo 9 giorni dal suo arrivo, l’assedio fu sciolto. Nel giugno dello stesso anno, Giovanna svolse un ruolo primario nella campagna della Loira, che culminò nella vittoria sugli inglesi nella decisiva battaglia di Patay.
L’esercito francese avanzò su Reims, entrando in città il 16 luglio. Il giorno successivo, Carlo fu consacrato Re della Francia nella cattedrale di Reims, mentre Giovanna era al suo fianco.
Queste vittorie rialzarono il morale dei francesi e spianarono la strada per la vittoria finale a Castillon, nel 1453, che permise al paese di vincere definitivamente la Guerra dei cent’anni.
Dopo la Consacrazione di Carlo, Giovanna, assieme a Giovanni II, Duca di Alençon, assediarono Parigi. Durante l’assalto alla città dell’ 8 settembre, Giovanna fu ferita. Così, l’esercito francese si ritirò e fu sciolto.
Già in ottobre, Giovanna partecipò di nuovo a una operazione militare, in particolare contro Perrinet Gressart, mercenario che era stato al servizio degli inglesi e dei loro alleati francesi, i Burgundi. Dopo alcuni successi iniziali, la campagna si concluse con il tentativo di conquistare la roccaforte di Gressart, che fu un fallimento.
Comunque, alla fine del 1429, per premiare il suo decisivo contributo a favore della Francia, Giovanna e tutta la sua famiglia ricevettero da Carlo il titolo nobiliare.
All’inizio del 1430, Giovanna d’Arco organizzò un esercito di volontari per difendere la città di Compiègne, che era stata assediata dai burgundi. Venne catturata dalle truppe nemiche il 23 maggio e scambiata come ostaggio, finendo nelle mani degli inglesi. Il vescovo Pierre Cauchon, filo-inglese la accusò di eresia e la mise sotto processo. Giovanna fu dichiarata colpevole e bruciata sul rogo il 30 maggio del 1431, morendo a 19 anni.
A poca distanza dalla sua morte, Giovanna venne venerata dal popolo francese come una martire, divenendo, dopo la rivoluzione francese, il simbolo dell’unità nazionale.
Nel 1456, Papa Callisto III riaprì le indagini sul processo originale. Il verdetto fu annullato, perché viziato da diversi inganni e da errori di procedura.
Fu canonizzata nel 1924 e dichiarata patrona della Francia nel 1922.
Giovanna D’Arco rimane come figura immortale nella letteratura moderna, nella pittura, nella scultura e nella musica.