Nella città antica di Viminacium, situata nell’attuale Serbia, gli archeologi hanno scoperto un oggetto straordinario: un tintinnabulum, un tipo di campanello a vento romano, decorato con un fallo alato.
Questo ritrovamento è stato fatto durante gli scavi di una delle strade principali della città, dove è stata scoperta la porta di uno degli edifici, successivamente distrutta da un incendio. Il portico di questo edificio è crollato durante l’incendio, e il tintinnabulum è stato trovato tra le macerie.
Questi oggetti, noti anche come campanelli a vento fallocratici, erano comunemente appesi vicino alle porte di case e negozi nell’antica Roma, e si credeva avessero proprietà magiche per proteggere i luoghi in cui erano collocati. In particolare, il tintinnabulum scoperto a Viminacium è composto da un fascinum, una figura magica con il corpo a forma di fallo alato su gambe, che a sua volta presenta un fallo e una coda anch’essa fallica.
Nell’antica Roma, il fallo era considerato un simbolo di buona fortuna e felicità, nonché un efficace mezzo per combattere il malocchio. Questa visione era così diffusa che i fallo erano presenti in vari oggetti della vita quotidiana romana, dai bicchieri da vino agli amuleti indossati dai bambini.
Viminacium, la città dove è stato scoperto il tintinnabulum, era la capitale della provincia romana della Moesia Superior, situata vicino alla città moderna di Kostolac, a circa 30 miglia da Belgrado. Fondata nel I secolo d.C., Viminacium crebbe fino a diventare una città fiorente con 40.000 abitanti, dotata di una fortezza, un ippodromo, un anfiteatro, un teatro, un foro, terme e molte case lussuose, come quella dove è stato trovato il tintinnabulum.
La città subì distruzioni nel 441 d.C. ad opera di Attila e nuovamente nel 582 d.C. per mano degli Avari. Le recenti scoperte archeologiche a Viminacium evidenziano come i suoi abitanti abbracciassero pienamente la cultura, le tradizioni e le superstizioni romane, dimostrando che Viminacium era, in ogni senso, parte del mondo romano.