Come morì l’imperatore Claudio? Fu avvelenato?

Come morì l’imperatore Claudio?  In che modo incontrò la morte uno dei più grandi imperatori della dinastia Giulio Claudia?

L’imperatore Claudio, che regnò dal 24 gennaio del 41 d.C al 13 ottobre del 54 d.C, venne molto probabilmente avvelenato dalla moglie.

Claudio era particolarmente sfortunato nella scelta delle compagne: già nel 48 d.C la sua terza moglie, Valeria Messalina, lo tradiva ripetutamente e aveva organizzato un matrimonio alternativo con il suo ultimo amante, Gaio Silio. I due tentarono di ordire anche un colpo di stato per prendere il potere, ma furono scoperti dai funzionari di Claudio. Messalina venne inseguita dai pretoriani e uccisa mentre cercava di scappare negli orti di Sallustio, e anche Silio fu giustiziato dagli emissari dell’imperatore.

Dopo quella esperienza, Claudio disse scherzosamente ai suoi pretoriani di picchiarlo sulla testa se avesse deciso di risposarsi. Ma di lì a poco, nel giro di pochi mesi, prese come quarta moglie un’altra donna dalla grande bellezza, particolarmente seducente e molto più giovane di lui, ma senza scrupoli. Si trattava di sua nipote Agrippina minore, la sorella del defunto imperatore Caligola

Agrippina aveva 33 anni, contro i 58 di Claudio e da un matrimonio precedente aveva avuto un figlio, al tempo dodicenne, Lucio Domizio Enobarbo, che sarà conosciuto con il nome di Nerone.

Il Senato fu costretto ad approvare un decreto speciale per permettere quella unione che, in altre circostanze, sarebbe stato un incesto. Agrippina era determinata a portare se stessa e il suo giovane figlio Nerone al potere, succedendo a Claudio e scavalcando il figlio naturale di quest’ultimo, Britannico, di nove anni.

Riuscì a convincere Claudio ad adottare Nerone come figlio,  come tutore di Britannico, e lo fece inoltre sposare con Ottavia, altra figlia di Claudio.  

Il piano di Agrippina procedeva lentamente, ma verso l’ottobre del 54 d.C si concretizzò nell’omicidio di Claudio.

La morte dell’imperatore Claudio: la dinamica

Il 13 ottobre di quell’anno, l’imperatore 64enne stava partecipando a un banchetto in Campidoglio per festeggiare il Dio Fons, accompagnato dal suo assaggiatore ufficiale, l’eunuco Halotus

Secondo Tacito, Agrippina convinse Halotus a somministrare a Claudio dei funghi avvelenati, probabilmente del genere Amanita Falloide, che entrarono immediatamente in circolo.  Altre fonti antiche dicono che fu la stessa Agrippina a presentare al marito il piatto avvelenato. 

L’imperatore, che nel frattempo era ubriaco, si sarebbe addormentato. Al suo risveglio avrebbe iniziato a vomitare, e allora gli sarebbe stata somministrata una zuppa che gli venne offerta per calmare la nausea, ma che in realtà era piena di ulteriore veleno. 

Secondo una versione di Svetonio leggermente diversa, il suo medico personale avrebbe utilizzato una piuma per farlo vomitare, la quale sarebbe stata anch’essa intrisa di veleno. 

Alcune fonti dicono che l’imperatore morì dopo una sofferenza prolungata, altre riferiscono che ebbe un lieve miglioramento per peggiorare subito dopo.

Altri ancora, come Seneca il giovane, attribuiscono la morte dell’imperatore a cause naturali, citando i diversi difetti e malanni fisici cui era afflitto sin dalla nascita. Mentre Giuseppe Flavio parla solamente di alcune voci non confermate sul suo avvelenamento.

Barbara Levick, forse la principale studiosa moderna sull’imperatore Claudio, e che ha confrontato tutte le fonti sulla sua morte, tende a dare maggior credito all’ipotesi dell’avvelenamento.

Comunque sia andata, Claudio venne cremato dopo pochi giorni, e le sue ceneri vennero sepolte nel Mausoleo di Augusto il 24 ottobre del 54 d.C, dopo un funerale simile a quello di Augusto, celebrato 40 anni prima.

Fonti:
– Svetonio. Claudio, 43, 44.
– Tacito. Annales, XII 64, 66-67 
– Giuseppe Flavio, XX 148, 151.
– Dione Cassio, Storia romana. 61 34. 
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XXIII 92, XI LXXIII 189, XXII 92