I Conquistadores erano soldati, esploratori ed avventurieri europei che partirono per le Americhe sotto la guida dell’impero coloniale spagnolo tra il XV e il XVII secolo. La loro azione fu determinante per esportare, a volte anche con la violenza, la cultura europea nel nuovo mondo. I Conquistadores più importanti e famosi furono Hernán Cortés e Francisco Pizarro.
Il conquistatore del Messico: Hernán Cortés
Hernán Cortés de Monroy y Pizarro Altamirano, nacque a Medellìn, in Spagna, da una famiglia della piccola nobiltà. Scelse quasi immediatamente di perseguire l’avventura e la ricchezza attraverso i viaggi nelle Americhe: si recò prima a Hispaniola e poi sull’isola di Cuba, dove iniziò a gestire una “Encomienda”, un sistema di lavoro ideato dall’Impero coloniale spagnolo dove i padroni che possedevano la terra potevano usufruire del lavoro degli indigeni non cristiani, a patto che si impegnassero ad educare questi ultimi secondo la religione cattolica.
Rese inoltre servizio come magistrato nella seconda città spagnola fondata su quell’isola.
Nel 1519 venne eletto capitano della terza spedizione sulla terraferma che avrebbe dovuto scoprire e conquistare dei nuovi territori, ora corrispondenti al Messico, che finanziò in parte personalmente. Tuttavia, sviluppò contrasti ed inimicizie con il governatore di Cuba, Diego Velázquez de Cuéllar, che gli intimò all’ultimo momento di annullare la spedizione, un ordine che Cortès ignorò completamente.
Entrato all’interno del continente, Cortès pensò di utilizzare le naturali divisioni tra le tribù di indigeni, alleandosi con alcuni di loro contro altri, e completò la conquista del Messico.
Il governatore di Cuba inviò degli emissari per arrestarlo, ma Cortès li affrontò militarmente e li sconfisse, impiegando delle truppe in parte reclutate sul posto.
Cortès scrisse direttamente al Re di Spagna chiedendo che i suoi successi e le sue conquiste fossero riconosciute piuttosto che punite. Dopo essere riuscito a rovesciare e conquistare l’impero azteco, ricevette il titolo di Marchese della Valle de Oaxaca.
Nel 1541 tornò in Spagna, dove morì 6 anni dopo per cause naturali.
Il conquistatore del Perù: Francisco Pizarro
Francisco Pizarro González, nacque invece da una famiglia povera a Trujillo, in Spagna. Anche lui scelse di cercare fortuna e avventura nel nuovo mondo. Si recò inizialmente nel Golfo di Urabá e accompagnò Vasco Núñez de Balboa nella sua traversata dell’istmo di Panama.
Fu uno dei primi europei a vedere l’oceano pacifico dalle coste delle Americhe.
Divenne sindaco della neonata città di Panama e intraprese due spedizioni militari in Perù, che si conclusero però con un fallimento. Nel 1529, Pizarro ottenne dalla Corona spagnola il permesso di condurre una nuova e più vasta campagna militare per la conquista dell’intero Perù e partì per la sua terza spedizione.
La popolazione locale che viveva lungo le coste, inizialmente, resistette bene all’invasione, tanto che Pizarro preferì trasferirsi nell’entroterra e fondare il primo insediamento spagnolo in Perù. Dopo una serie di manovre militari, Pizarro riuscì a catturare l’imperatore Inca Atahualpa, nella battaglia di Cajamarca nel novembre del 1532.
Così, chiese un enorme riscatto per il rilascio dell’ imperatore, tanto da riempire d’oro un’intera stanza. Ma Pizarro, nonostante il pagamento dell’intero riscatto, accusò Atahualpa di vari crimini e lo giustiziò nel luglio del 1533.
Più tardi lo stesso anno, Pizarro entrò nella capitale Inca, Cuzco, e completò la sua conquista del Perù. Nel gennaio del 1535 fondò la città di Lima. Infine, cadde vittima di lotte di potere politico e venne assassinato nel 1541.