L’assedio di Calais del 1346: la vittoria inglese nella guerra dei cent’anni

L’assedio di Calais è un episodio della Guerra dei cent’anni, che vide contrapposto l’esercito del re Edoardo III d’Inghilterra a quello di Filippo VI di Francia, quando gli inglesi assediarono con successo la città costiera francese di Calais.

L’esercito inglese, che era sbarcato nel nord della Normandia nel 1346 con 10.000 uomini aveva devastato gran parte della Francia settentrionale e vinto i francesi nella battaglia di Crècy. 

Una settimana dopo, Edoardo III decise di assediare il porto fortificato di Calais, ottenendo rinforzi dai porti del Galles e attraverso le Fiandre. L’esercito francese di Filippo VI tentò più volte di spezzare l’assedio, ma la mancanza di fondi e la pessima organizzazione impedirono la liberazione della città. 

Alla fine dell’assedio, di fronte a una forza combinata inglese e fiamminga di 50000 uomini, l’esercito di Filippo VI si ritirò e Calais si arrese. La conquista di Calais diede agli inglesi l’accesso ad un importante postazione strategica per il resto della Guerra dei cent’anni, tanto che Calais venne riconquistata dai francesi solo nel 1558.

L’assedio di Calais: le contese territoriali e lo scoppio della guerra dei cent’anni

Dopo la conquista Normanna del 1066, diversi monarchi inglesi erano divenuti proprietari di terre francesi, in qualità di vassalli del re di Francia. Questa situazione aveva però portato ad una serie di contrasti tra le due nazioni. 

I monarchi francesi, in particolare, volevano ridurre i terreni di proprietà inglese, che provvedevano ad espropriare anche con il minimo pretesto. Nel corso dei secoli, i francesi avevano recuperato quasi tutto il proprio territorio, ad eccezione della Guascogna, un’ampia regione nel sud ovest della Francia

Il culmine della discordia si raggiunse attorno al 1337. In quell’anno, il 24 maggio, il Gran Consiglio del re di Francia, Filippo VI, decise che il territorio di Guascogna, formalmente appartenente ad Edoardo III d’Inghilterra, doveva essere recuperato, anche militarmente, adducendo come pretesto che re Edoardo aveva violato alcuni obblighi nei confronti della corona francese.

La contesa territoriale per il dominio della Guascogna, segnò così l’inizio della Guerra dei cent’anni, che sarebbe durata 116 anni.

L’assedio di Calais: lo sbarco di Edoardo III in Francia

Edoardo III decise di compiere un‘invasione della Francia su vasta scala: nel 1346, venne assemblata una flotta poderosa, la più grande della storia inglese, composta addirittura da 747 navi da guerra. Il 12 luglio, la flotta sbarcò a St. Vaast la Hogue, a poca distanza da Cherbourg.

Con la sua mossa, Edoardo III aveva completamente colto di sorpresa i francesi e iniziò una rapida marcia verso sud. 

I suoi soldati misero a ferro e fuoco ogni città che incontravano. La flotta inglese riusciva ad eseguire delle incursioni fino a 8 km nell’entroterra, catturando regolarmente una grande quantità di bottino. 

Durante questi assalti, gli inglesi bruciarono 100 navi francesi, 61 di queste militari. Fino a che, il 26 luglio, gli inglesi presero d’assalto Caen, la più importante città della Normandia nord-occidentale, uccidendo la gran parte della popolazione, perpetrando una serie di orribili stupri e saccheggiando la città per 5 giorni consecutivi.

Dopodiché, l’esercito inglese decise di marciare verso la Senna. Le devastazioni inglesi continuarono: la periferia di Rouen venne completamente distrutta e i massacri continuarono fino alla città di Poissy, posizionata a soli 32 km da Parigi.

Nel frattempo, una prima resistenza francese venne organizzata dal Duca Giovanni di Normandia, erede del re di Francia Filippo VI, che attaccò la provincia della Guascogna, occupata dagli inglesi, con grande rapidità. Dopodiché, re Filippo ordinò a Giovanni di marciare verso nord per incontrarsi con il grosso dell’esercito di Edoardo III.

Per qualche tempo, reparti dell’esercito francese erano riusciti ad intrappolare gli inglesi in una valle. Tuttavia, in una battaglia che si svolse di lì a poco presso il fiume Somme, gli inglesi riuscirono a forzare il blocco e a riprendere il loro cammino.

Poco dopo, il 26 agosto del 1346, si tenne la prima grande battaglia della Guerra dei cent’anni, la battaglia di Crècy, dove gli inglesi inflissero ai francesi una delle peggiori sconfitte della loro storia.

Verso l’assedio di Calais

Gli inglesi, dopo essersi riposati a seguito della loro straordinaria vittoria, richiesero rinforzi alla madrepatria e continuarono la loro marcia verso nord. Il loro percorso portò ulteriori devastazioni a diverse città francesi, tra cui Wissant, importante porto del Nord Est della Francia, che venne conquistato e distrutto.

Edoardo III decise allora di tenere un consiglio di guerra per valutare le mosse successive. Fu in quell’occasione che si decise di catturare la città di Calais:  essa era una città commerciale, vicina al confine tra le Fiandre e le popolazioni fiamminghe alleate di Edoardo. 

Così, valutando che la conquista di Calais sarebbe stata utile alla guerra, il 4 settembre iniziò l’assedio. 

Calais era tuttavia molto ben fortificata: circondata da grandi paludi, che rendevano complicato il posizionamento delle artiglierie, Calais aveva un doppio fossato e alte mura. Inoltre, nell’angolo nord-ovest di Calais  vi era una ulteriore cittadella fortificata, dotata di proprie mura e ulteriori fossati.

Qualche giorno dopo l’inizio dell’assedio, giunsero altre navi inglesi per rifornire l’esercito con nuovi uomini e armi. L’esercito di Edoardo III poteva quindi affrontare un assedio di lungo periodo, dal momento che poteva approvvigionarsi direttamente dal Galles e, attraverso le vicine Fiandre, anche da terra. 

L’assedio coinvolse 853 navi con 24000 marinai, per una delle più grandi operazioni di assedio della storia medievale. 

In realtà, il Parlamento inglese, che stava finanziando ormai da 9 anni la guerra, aveva diverse perplessità, ma Edoardo III dichiarò che l’assedio di Calais rappresentava per lui una questione di onore e che sarebbe rimasto con il suo esercito fino a quando non avesse ottenuto la resa della città. Persino due cardinali, inviati da papa Clemente VI, cercarono, nel luglio del 1346, di negoziare la fine delle ostilità, ma nessuno degli eserciti, né quello francese né quello inglese, accettarono l’inizio di alcun negoziato.

L’assedio di Calais: la disorganizzazione nell’esercito francese

La volontà di Edoardo III di proseguire l’assedio aveva colto di sorpresa re Filippo VI. Egli aveva congedato gran parte del suo esercito per evitare la bancarotta dello Stato, anche perché si era convinto che Edoardo, dopo le vittorie e il bottino, avrebbe raggiunto le Fiandre e si sarebbe deciso per il ritorno in Inghilterra. 

Vedendo che la situazione si aggravava, il duca Giovanni contattò Filippo VI. Si decise per l’organizzazione di un nuovo esercito da mandare al più presto in aiuto di Calais: il punto di raccolta dei soldati fu stabilito a Compiègne.

Le difficoltà dell’esercito francese e la confusa strategia di Filippo permisero però alle forze inglesi nel sud-ovest della Francia, guidate da Duca di Lancaster, di attaccare le città di Quercy e di Bazas, e di compiere un ulteriore incursione a nord, prendendo il controllo di centri abitati, luoghi fortificati e castelli, oltre a conquistare la storica e gloriosa città di Poitiers.

Così, mentre le truppe francesi andavano convergendo a Compiègne sotto il diretto comando di Filippo, giunsero le notizie delle conquiste di Lancaster. Filippo cominciò a credere che il progetto di Lancaster mirasse alla conquista di Parigi e così il punto di raccolta dei soldati venne modificato e spostato a Orléans

Ma Lancaster, anziché attaccare la capitale francese, decise di tornare in Guascogna e così gli uomini che erano giunti a Orléans ricevettero il contrordine di tornare a Compiègne.

L’esercito francese precipitò nel caos, e la strategia di Filippo VI si dimostrò fallimentare. 

Filippo VI, per costringere Edoardo III a lasciare l’assedio e ritornare in patria, cercò di spostare il conflitto direttamente in Inghilterra. Francia e Scozia avevano infatti firmato già nel 1295 un’alleanza contro gli inglesi.

Su richiesta di Filippo VI, il re scozzese David II, convinto che la stragrande maggioranza delle forze inglesi fossero impiegate in Francia, accettò di intervenire militarmente. Tuttavia, il 17 ottobre, nella battaglia di Neville’s Cross, un contingente inglese, rapidamente reclutato tra le contee dell’Inghilterra settentrionale e decisamente meno numeroso rispetto agli scozzesi, sconfisse il nemico, catturò Davide II e mise a morte la gran parte degli ufficiali scozzesi.

Un’ultima possibilità di resistenza si trovava a Compiègne, dove, nonostante le contraddittorie indicazioni del re, si erano radunati tremila uomini. Tuttavia, il tesoriere francese non aveva i soldi per pagare lo stipendio ai soldati e così, annullando gli accordi, il 27 ottobre l’esercito francese si disperse. 

Filippo VI  era furioso con i suoi più stretti collaboratori: il maresciallo di Francia, Charles de Montmorency, venne licenziato, così come tutti più alti funzionari del tesoro.

E mentre la gestione finanziaria del regno di Francia venne affidata d’emergenza a tre abati, i membri del Consiglio del re si incolpavano a vicenda dell’andamento della guerra. 

Ulteriore brutta notizia, la decisione di Giovanna di Navarra, figlia dell’ex re di Francia, Luigi X, e sostenitrice di Filippo, di dichiarare la propria neutralità con gli inglesi e di firmare una tregua con Lancaster.  A seguito di questo accordo, Giovanna negò a Filippo la possibilità di utilizzare le fortificazioni del regno di Navarra. 

L’assedio di Calais: i tentativi francesi di liberazione

Durante l’inverno del 1346, l’esercito inglese iniziò a perdere uomini. Il periodo di leva per molti soldati era terminato, la diserzione cominciava a diffondersi e un focolaio di dissenteria, che partiva dalla citta di di Neuville, aveva cominciato a mietere vittime.

Inoltre le finanze inglesi risentivano delle enormi spese, tanto che Edoardo iniziò a non avere abbastanza soldi per pagare tutti i suoi soldati e fu costretto a dei congedi di massa.

Nonostante questo, tra la metà di novembre e la fine di febbraio, Edoardo cercò di risolvere l’assedio di Calais attaccando le mura con trabucchi e cannoni, per poi lanciare attacchi simultanei dalla terra e dal mare, tutti senza successo. 

Nel frattempo, i francesi cercarono di rafforzare le loro risorse navali attraverso la costruzione di galee e l’affitto di navi mercenarie italiane, molto spesso di natura commerciale e adattate alla bell’è meglio per l’uso militare. 

Filippo, tentò ancora di scendere in campo con il proprio esercito verso la fine di aprile, ma la capacità di coordinazione dei Francesi rimaneva pessima, e l’adunata degli uomini non sortiva effetto. 

Vi era anche una crisi economica: molte città attorno a Calais stavano utilizzando le loro ultime disponibilità finanziarie per rinforzare le loro mura ed equipaggiare delle milizie di difesa, costi che si aggiunsero alle già basse entrate dovute ai 9 anni di guerra. 

Così, Filippo incontrò sempre più difficoltà nella riscossione delle tasse e nel finanziamento della campagna militare. 

Tra aprile e maggio si verificarono alcuni combattimenti, perlopiù inconcludenti: i francesi provarono  inutilmente a tagliare le linee di rifornimento inglesi nelle Fiandre, mentre gli inglesi provarono a catturare, senza riuscirci, le città di Saint Omer e Lille.

All’inizio del 1347, Edoardo decise di aumentare il suo contingente: dal momento che l’esercito scozzese non costituiva pericolo per il Nord dell’Inghilterra e la marina francese aveva degli effettivi ancora molto ridotti, ordinò una nuova leva in madrepatria, e in particolare il reclutamento di 7200 arcieri.

Così gli inglesi stabilirono una fortificazione a nord di Calais, che gli permetteva di avere una completa visuale e il pieno controllo dell’ingresso al porto,  impedendo che nuovi rifornimenti potessero giungere a Calais. 

Per i tre mesi successivi, i francesi tentarono più volte di forzare il blocco, senza successo. 

Il 25 giugno, il comandante della guarnigione di Calais scrisse una accorata lettera a Filippo, affermando che il cibo era esaurito e che la situazione era talmente grave che si stava quasi ricorrendo al cannibalismo. 

La capitolazione di Calais

Nel frattempo anche gli inglesi, nonostante in evidenti difficoltà finanziarie, continuavano a rafforzare l’esercito, raggiungendo la quota di 32mila soldati impiegati. Altri 20.000 fiamminghi vennero radunati a un giorno di marcia da Calais, mentre i traghetti inglesi trasportavano senza sosta rifornimenti per gli assedianti. 

Il 17 luglio, Filippo VI riuscì a mettere insieme un esercito minimamente in grado di affrontare l’avversario, e partì in marcia per soccorrere la città francese.

Venutolo a sapere, Edoardo chiamò a raccolta i fiamminghi, ordinandogli di convergere su Calais. 

Il 27 luglio, i soldati francesi vennero avvistati dalle mura di Calais, a soli 10 km di distanza.  L’esercito di Filippo  contava circa 20 mila uomini, solamente un terzo del contingente degli inglesi e dei loro alleati, i quali avevano preparato per tempo palizzate e terrapieni per resistere all’arrivo dei soldati francesi di soccorso. 

Le postazioni inglesi erano evidentemente inattaccabili e così, nel tentativo di salvare il proprio onore, Filippo VI ammise gli emissari del Papa per arrivare ad una pace. 

Purtroppo, dopo ben 4 giorni di fitte discussioni, gli inglesi non si spostarono dalle loro intenzioni. Il primo agosto la guarnigione di Calais, pur vedendo l’esercito di soccorso vicino alle mura, iniziò a maturare l’idea di arrendersi.

Quella stessa notte, l’esercito francese si ritirò e il 3 agosto del 1347, Calais si arrese. 

L’intera popolazione  fu risparmiata ma venne espulsa dalla città. Dopo aver conquistato una grande quantità di bottino e di ricchezza, Edoardo III ripopolò Calais con coloni inglesi.

Subito dopo la capitolazione di Calais, Edoardo III fu in grado di pagare gran parte del suo esercito e congedò i suoi alleati fiamminghi, mentre Filippo, sconfitto, diede ordine ai suoi soldati di tornare a casa. 

Edoardo, però, forte delle recenti vittorie, ordinò ulteriori incursioni fino a 48 km, nel profondo del territorio francese. Filippo, vedendo la nuova mossa di Edoardo, tentò di richiamare il più in fretta possibile il suo esercito, fissando la data del raduno al 1 settembre, ma incontrò nuovamente serie difficoltà. 

Il suo tesoro era quasi completamente esaurito e le tasse dovevano ormai essere riscosse sotto minaccia armata. Filippo fu costretto persino a minacciare i nobili della confisca dei loro beni se non si fossero arruolati.

Così, tra mille problemi, il raduno dell’esercito francese impiegò un mese per raggiungere un numero sufficiente. 

Anche Edoardo incontrò tuttavia della difficoltà per raccogliere nuovi fondi, in parte per alcuni imprevisti durante il percorso, in parte per l’ormai straordinaria lunghezza della guerra. In patria erano state infatti impiegate delle durissime misure finanziarie, che stavano diventando estremamente impopolari. 

Inoltre, gli inglesi subirono un paio di battute d’arresto sotto l’aspetto militare. Una grande incursione verso Saint Omer venne sbaragliata della guarnigione francese, mentre un convoglio di rifornimenti che faceva rotta verso Calais venne catturato da briganti francesi di Boulogne.

La pace di Calais 

Dopo una serie di disgrazie militari e a fronte del completo esaurimento finanziario di entrambe le parti, gli emissari del Papa tornarono a chiedere la pace, incontrando questa volta la volontà di ascoltarli. 

Il 4 settembre iniziarono i negoziati e il 28 venne concordata ufficialmente una tregua tra Francia e l’Inghilterra. 

Il Trattato, ovviamente, favorì fortemente gli inglesi, reali vincitori del conflitto, confermando in via definitiva tutte le loro conquiste territoriali. 

Infine, venne stipulata la tregua di Calais, della durata formale di 9 mesi, ma che venne prorogata fino al 1355. Durante questa tregua, in realtà, proseguirono sia gli scontri navali che i combattimenti in Guascogna e in Bretagna, ma l’ufficiale ripresa della guerra avvenne dal 1355 fino al 1360, quando la vittoria inglese fu piena e si concluse con il trattato di Bretigny.

L’assedio di Calais rappresenta uno degli snodi più importanti della Guerra dei cent’anni e l’Inghilterra, con la conquista della città, segnò un passo fondamentale per la vittoria contro la Francia. 

Inoltre, le fortificazioni a difesa di Calais si trasformarono in una enorme area commerciale nota come Pale di Calais: Edoardo concesse alla città diversi privilegi commerciali e concessioni tanto che Calais divenne il principale punto di riferimento per le esportazioni inglesi in Francia, ruolo che la cittadina mantiene anche ai giorni nostri. 

Calais verrà definitivamente riconquistata dai francesi solo nel 1558, durante l’omonimo assedio, che segnò la perdita dell’ultimo possedimento dell’Inghilterra nella Francia continentale.