Una moneta d’oro antica, definita “molto rara” dagli archeologi, è stata scoperta di recente nelle montagne della Norvegia centrale.
Il ritrovamento è avvenuto a Vestre Slidre, una città rurale famosa per lo sci, nella contea dell’Innlandet, nel centro-sud della Norvegia, grazie a un cercatore con un metal detector. Tecnicamente conosciuta come “histamenon nomisma,” questa moneta è stata introdotta per la prima volta intorno al 960 d.C. ed è stata utilizzata come valuta bizantina standard.
Questo significa che l’oggetto ha viaggiato per oltre 1600 miglia dal suo luogo d’origine fino al punto in cui è stato trovato. Un comunicato stampa afferma che “il suo stato di conservazione è eccezionale, sembrando in gran parte inalterata rispetto a quando è stata persa, forse mille anni fa.”
L’antica moneta è stata introdotta nell’Impero Romano d’Oriente ed è probabile che sia stata coniata a Costantinopoli, l’antica capitale bizantina ora conosciuta come Istanbul. È decorata su entrambi i lati, con uno che sembra raffigurare Cristo in rilievo mentre tiene una Bibbia e l’altro che sembra raffigurare i precedenti imperatori bizantini Basilio II e Costantino VIII.
Questi due imperatori-fratelli sono stati nominati co-sovrani dell’Impero Romano d’Oriente verso la fine del IX secolo. Gli esperti ritengono che la moneta trovata in Norvegia sia stata coniata tra il 977 e il 1025 d.C.
La moneta presenta anche delle iscrizioni, una in latino sul sigillo di Cristo che recita “Gesù Cristo, Re di coloro che regnano” e un’altra in greco sul lato opposto con la scritta “Basilio e Costantino, imperatori dei Romani.”
Le autorità norvegesi hanno formulato alcune ipotesi sulla possibile rotta che questa moneta d’oro potrebbe aver seguito attraverso i secoli. Una delle spiegazioni potrebbe essere che la moneta appartenesse a Harald Hardråde, un re norvegese che ha governato dal 1046 al 1066 d.C., dopo aver prestato servizio come guardia nell’Impero Romano d’Oriente a Costantinopoli.
Durante quel periodo, era prassi concedere alle guardie il diritto di saccheggiare il palazzo e di prendere tutti i beni di valore che potevano trovare quando moriva l’imperatore. Nel periodo in cui Harald serviva a Bisanzio, tre imperatori erano morti, quindi è possibile che il re abbia trafugato la moneta d’oro a Costantinopoli e l’abbia portata con sé in Norvegia.
Un’altra teoria è che la moneta d’oro possa essere stata scambiata per via delle rotte commerciali tra impero romano d’Oriente e Norvegia, grazie alle vie di trasporto che attraversavano il paese da ovest a est.
Dal momento che il ritrovamento è avvenuto nella tarda stagione autunnale, il luogo in cui è stata scoperta non verrà ulteriormente studiato almeno fino all’anno prossimo.
Non è la prima volta che un cercatore con un metal detector trova tesori in Norvegia. Durante l’estate, un norvegese ha scoperto nove pendenti, tre anelli e dieci perle d’oro nell’isola meridionale di Rennesoey, vicino alla città di Stavanger.
A ottobre, il Museo di Storia Culturale di Oslo ha annunciato il ritrovamento di decine di antiche figure dorate raffiguranti immagini di divinità norrene sul sito di un tempio pagano vicino a una fattoria a Vingrom, a circa 100 miglia a sud della capitale norvegese.