Museo americano restituisce 44 reperti rubati, anche all’Italia

Il Virginia Museum of Fine Arts (VMFA) ha recentemente restituito 44 opere d’arte antica dopo un’approfondita indagine condotta dall’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Manhattan e dal Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti.

Il museo ha reso noti i dettagli di questa indagine e il risultato il 5 dicembre, evidenziando la sua piena collaborazione durante un’indagine che ha richiesto sei mesi di lavoro.

Tutto è iniziato nel maggio del 2023, quando il Procuratore Distrettuale ha richiesto la documentazione relativa a 28 oggetti nella collezione del VMFA, per verificarne il regolare acquisto.

In breve tempo, l’indagine si è ampliata e sono state esaminate ricevute di vendita, fatture, registri di spedizione e stoccaggio, documenti di importazione ed esportazione, bolle di consegna, cataloghi, opuscoli, materiali di marketing e corrispondenza.

Queste prove hanno portato ad ulteriori accertamenti su altri 29 oggetti, con il sospetto di saccheggio e traffico illecito di opere d’arte. Successivamente, su richiesta del VMFA, sono stati forniti ulteriori documenti relativi a quattro oggetti, portando il numero totale delel opere sottoposte a verifica a 61.

Dopo quattro mesi di meticolosa ricerca, Matthew Bogdanos dell’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Manhattan e l’agente speciale della Homeland Security, Robert Mancene, hanno presentato prove conclusive al VMFA.

Queste prove hanno rivelato che 44 delle opere d’arte oggetto dell’indagine erano state rubate, saccheggiate o trafficate. Tra questi reperti illegalmente acquisiti c’era una statua di un guerriero etrusco, rubata direttamente dalla sua esposizione nel Museo Civico Archeologico di Bologna nel 1963.

Le altre 43 opere erano collegate a reti internazionali di traffico di antichità, un problema che il Procuratore Distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, ha costantemente affrontato nel corso del suo mandato. Nessun dipendente attuale del museo è stato coinvolto in acquisizioni illegali di queste opere, le quali erano state principalmente aggiunte alla collezione tra gli anni ’70 e ’90.

Alex Nyerges, direttore e amministratore delegato del museo, ha dichiarato: “Il Virginia Museum of Fine Arts restituisce qualsiasi opera nella sua collezione che si scopre essere detenuta illegalmente. Il museo prende seriamente in considerazione questo aspetto e risponde a tutte le richieste di restituzione relative alle opere nella nostra collezione.”

Gli investigatori Bogdanos e Mancene hanno riconosciuto al museo la sua collaborazione, definita “esemplare” durante l’indagine.