Per anni, ci hanno raccontato come il Bitcoin fosse una moneta libera dalle banche e completamente anonima nel suo uso e nella sua registrazione. Inoltre molti aspettavano un momento particolare per vedere quando questa moneta sarebbe diventata veramente forte e indispensabile il suo uso.
Si aspettava l’inflazione per riparare i propri risparmi in un asset digitale stabile che non avrebbe perso il suo valore. Anche l’occasione di una guerra che avrebbe portato a sequestrare beni e imporre controlli sui capitali dei cittadini, sarebbe stata l’occasione per l’esplosione della cripto moneta. Tantissime le occasioni che venivano snocciolate dai più esperti per indicare il valore ancora non espresso delle cripto monete.
Il Bitcoin, tra gli altri, è stato visto da molti come una sorta di assicurazione del giorno del giudizio, una forma di “oro digitale” che sarebbe stata una fonte di stabilità man mano che il mondo diventava più caotico e imprevedibile.
Purtroppo la situazione è degenerata e la guerra in Ucraina ha dato occasione di provare se tutte queste teorie fossero esatte.
Negli Stati Uniti, l’inflazione sta aumentando al ritmo più veloce degli ultimi decenni e il VIX, il cosiddetto indice della paura utilizzato da Wall Street per misurare la volatilità attesa nel mercato azionario, è aumentato di oltre l’80% quest’anno. Il mese scorso, il governo canadese ha risposto agli attacchi della protesta dei camionisti anti-vaccino minacciando di congelare i loro conti bancari, attirando così richieste per un tipo di denaro che non è soggetto a sequestri governativi. L’invasione russa dell’Ucraina è stata accompagnata da dure sanzioni per la Russia che hanno affossato il rublo e devastato l’economia russa, e molte società statunitensi ed europee si sono ritirate dalla Russia, rendendo quasi impossibile per i suoi cittadini accedere ai propri conti bancari, utilizzare carte di credito o persino postare su social media.
In altre parole, questa è una tempesta perfetta di eventi economici e geopolitici che, in teoria, dovrebbero essere ottimi per Bitcoin e le altre valute.
Ma questo non è successo. In effetti, anche se gli analisti di Wall Street contemplano la possibilità di un Armageddon nucleare, i prezzi delle criptovalute sono diminuiti costantemente. I prezzi dei Bitcoin sono scesi del 10% nell’ultimo mese e Ether, la seconda criptovaluta più popolare, è scesa di circa il 15%.
Anche l’utilizzo quotidiano delle cripto valute non sta riprendendo. Il volume degli scambi di Bitcoin è aumentato dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, ma da allora è rimasto relativamente piatto, questo suggerisce che le persone non si stanno affrettando a scambiare rubli e grivna con valute digitali. Anche gli oligarchi russi non sembrano utilizzare le cripto valute per eludere le sanzioni.
In Canada, alcuni camionisti hanno raccolto denaro attraverso donazioni in criptovalute e il governo ucraino avrebbe raccolto quasi 100 milioni di dollari in donazioni in criptovalute. Ed è ancora troppo presto per dire, con certezza, che le criptovalute non saranno utili nelle fasi successive del conflitto russo.
Ma finora il bitcoin non sembra svolgere un ruolo centrale in questo momento di grave crisi.
Perché la cripto valuta non attira?
Una possibilità è che le criptovalute siano ancora troppo confuse e troppo difficili da usare per le persone normali, specialmente durante una guerra. L’accesso a Internet è imprevedibile in molte parti dell’Ucraina e i rapporti suggeriscono che anche le élite del paese sono scettiche a convertire le proprie risorse in cripto valute.
Un’altra possibilità è che Bitcoin sia ancora troppo volatile per essere utile come copertura contro l’instabilità economica e politica.
“Le comunità di Bitcoin e criptovalute hanno venduto in tutti questi anni una falsa narrativa secondo cui Bitcoin dovrebbe essere un rifugio sicuro dai mercati finanziari tradizionali“, ha affermato Jimmy Nguyen, presidente della Bitcoin Association.
La cripta valuta e il Bitcoin in particolare è condannato perché può essere lento e costoso elaborare le transazioni, rendendolo meno utile per pagare le cose comuni.
Kevin Werbach, professore di studi legali ed etica aziendale presso la Wharton School dell’Università della Pennsylvania, ha avanzato una teoria diversa. I primi e più accesi utilizzatori di Bitcoin, ha detto, tendevano ad essere libertari e vedevano la cripto valuta come una sorta di polizza assicurativa contro l’iperinflazione e la corruzione del governo. Ma le più recenti oscillazioni dei prezzi nei mercati delle cripto valute hanno attirato un’ondata di speculatori che consideravano Bitcoin e altre cripto valute principalmente come investimenti e si preoccupavano meno delle loro implicazioni politiche.
“C’è un’enorme quantità di retorica intorno a Bitcoin, in particolare ciò che suggerisce che è un mezzo per sfuggire al sistema del governo“, ha detto. “La maggior parte dell’attività, secondo tutti gli studi che sono stati fatti, riguardano principalmente le persone che speculano“.
La possibilità che le criptovalute venissero usate per eludere i controlli governativi hanno spinto proprio i governi a entrare a gamba tesa in tutte le operazioni che venivano fatte attraverso la blockchain delle varie valute rendendo così l’utilizzo di queste monete rintracciabile come le comuni valute.
La velocità aiuta in momenti di crisi
Le cripto valute sono state usate, ha spiegato ad Alex Bornyakov, viceministro della trasformazione digitale dell’Ucraina, proprio per coordinare le donazioni arrivate in cripto valute per l’esercito ucraino. Decine di milioni di dollari in Bitcoin, Ether e altre criptovalute sono stati inviati agli indirizzi ucraini e il denaro è stato utilizzato per acquistare forniture militari.
Bornyakov ha affermato che uno dei vantaggi dell’utilizzo delle criptovalute per raccogliere fondi era la rapidità con cui i fondi potevano essere erogati.
“In una situazione come questa, in cui la banca nazionale non è pienamente operativa, le criptovalute stanno aiutando a eseguire trasferimenti veloci, a renderlo molto rapido e ottenere risultati quasi immediatamente“, ha affermato.
Perché i russi non le usano per evadere dalle sanzioni?
La ragione principale è che le cripto valute sono rintracciabili quanto e forse più di quelle normali. Molto di più del semplice contante. Manca poi la protezione dei propri fondi, cosa che durante una guerra è essenziale.
Come nella vita reale, il portafoglio deve essere protetto. Le cripto valute consentono di trasferire valore ovunque in un modo molto semplice e anche di avere il controllo del denaro. Funzionalità così straordinarie comportano anche grandi problemi di sicurezza. Bisogna adottare buone pratiche per proteggere i wallet. Una transazione in cripto valuta non può essere annullata, può essere rimborsata solo dalla persona che riceve i fondi. Ciò significa che bisogna fare affari con persone e organizzazioni che si conoscono e di cui ci si fida, e questo in un momento così grave è davvero complesso.
Le cripto valute non sono anonime
Tutte le transazioni, ad esempio con Bitcoin, sono archiviate pubblicamente e permanentemente sulla rete, il che significa che chiunque può vedere il saldo e le transazioni di qualsiasi indirizzo Bitcoin. Tuttavia, l’identità dell’utente dietro un indirizzo rimane sconosciuta fino a quando le informazioni non vengono rivelate durante un acquisto o in altre circostanze. Questo è uno dei motivi per cui gli indirizzi Bitcoin dovrebbero essere utilizzati una sola volta.
Il problema principale con Bitcoin ed altre valute è il portafoglio, dove è archiviato il denaro. I portafogli, più comunemente wallet, di cripto valuta sono generalmente pseudonimi piuttosto che anonimi. L’anonimato riguarda l’essere “senza nome” ma invece, il tuo portafoglio ti dà un nome falso, uno pseudonimo. Invece di “Mark Twain”, ottieni alcuni numeri e lettere criptati, ma l’idea è la stessa.
Molte persone hanno ritenuto che la natura codificata degli indirizzi dei loro portafogli significasse che i pagamenti non potessero essere tracciati. Ma l’indirizzo del tuo portafoglio Bitcoin può essere tracciato, e anche semplicemente: è proprio il modo in cui il sistema è impostato a renderlo semplice.
Il modo in cui si cambia la valuta sostenuta dal governo con criptovaluta, richiede una sorta di prova di identità, che si tratti di un passaporto, di una patente di guida o di un documento d’identità rilasciato dal governo. Proprio come le normali banche gli scambi devono implementare protocolli sicuri sulla identità di partenza.
Questo significa chiedere il tuo ID e magari anche una prova di reddito e simili. Come le banche i governi di tutto il mondo stanno reprimendo il riciclaggio di denaro, indipendentemente dal metodo.
Ultimamente gli Stati Uniti hanno messo a segno un maxi sequestro di moneta virtuale. Il Dipartimento di Giustizia americano ha messo le mani su una somma ingente di criptovalute, precisamente 3.6 miliardi di dollari, il più grande sequestro finanziario fino ad oggi mai realizzato.
Poiché il registro è pubblico, le autorità possono vedere chi ha acquistato quanto e quando semplicemente chiedendo allo scambio le tue informazioni.
Ci sono modi per aggirare tali salvaguardie, ovviamente, ma questi sono spesso piuttosto tecnici o semplicemente costosi, come impostare un protocollo speciale per nascondere l’origine del tuo trasferimento o ottenere un intermediario che (a pagamento) comprerà il Bitcoin per te. Ma tutto questo oltre ad essere valido per pochi non è implementabile in un momento di crisi e di guerra come quello attuale in Ucraina e Russia.