Gli scavi archeologici nell’antica città di Myra e nel suo porto, Andriake, hanno recentemente portato alla luce una scoperta di grande rilievo: un’abbondante quantità di placche di vetro millefiori, una delle prime rinvenute di questa portata in Turchia. Myra, una delle sei città principali della Licia e famosa come luogo legato a San Nicola, non smette di sorprendere gli studiosi con il suo ricco passato storico.
L’antica città si trova vicino all’attuale Demre, nella provincia di Antalya, e rivestiva un ruolo centrale nella Lega Licia, come scrive lo storico Strabone. Grazie al suo porto strategico, Andriake, Myra era un crocevia per il commercio nel Mediterraneo, contribuendo alla sua ricchezza e al suo prestigio. Durante il periodo ellenistico, la città raggiunse un alto grado di autonomia e potere, confermato anche dalla zecca locale e dal suo status di centro politico rilevante fino all’epoca bizantina. La presenza di San Paolo e, più tardi, di San Nicola – che fondò la sua chiesa nella città – rafforzarono ulteriormente l’importanza di Myra, rendendola un faro del Cristianesimo in Licia.
Ma la recente scoperta di centinaia di placche millefiori nell’agorà di Andriake getta nuova luce sulla vita quotidiana e culturale della città nel V secolo d.C. Le placche, realizzate con una tecnica complessa che prevede la fusione di bacchette di vetro colorato per formare motivi floreali o geometrici, non sono solo esempi di artigianato avanzato, ma testimoniano anche il gusto estetico e il livello di raffinatezza delle élite locali. La presenza di queste decorazioni indica come gli interni delle abitazioni o degli edifici amministrativi fossero adornati con oggetti di lusso, espressione di status e potere.
Oltre ai millefiori, sono stati ritrovati anche altri ornamenti, tra cui piccole rosette di vetro e cornici, suggerendo un complesso schema decorativo che impreziosiva gli ambienti interni. Le figure di uccelli, santi e cammelli, realizzate con la tecnica dell’opus sectile, confermano la varietà e la cura artistica impiegate nelle decorazioni murarie, rendendo Andriake un sito unico in Turchia per quanto riguarda il lusso architettonico e artistico dell’epoca.
L’edificio in cui sono stati rinvenuti questi reperti, identificato come “Struttura 42”, si trova in un punto chiave dell’agorà, all’incrocio tra il Granarium e la via principale del porto, confermando la sua funzione amministrativa. La ricchezza decorativa di questo edificio riflette il ruolo cruciale che Andriake ricopriva non solo come centro commerciale, ma anche come fulcro di potere politico e culturale nell’antica Licia.
Questa scoperta non solo arricchisce la comprensione della vita quotidiana in una delle città più prospere dell’antichità, ma offre anche uno spaccato dell’arte e del lusso che caratterizzavano la società dell’epoca, evidenziando la centralità del porto di Andriake nelle rotte commerciali e culturali del Mediterraneo.