Nelle attività dei servizi di ristorazione, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Lo precisa il ministero della Salute, richiamandosi al Dpcm dello scorso 2 marzo. Il limite resta sia nelle zone gialle che in quelle bianche.
La riapertura dei ristoranti al chiuso deve avvenire rispettando il numero massimo di presenze del locale in relazione allo spazio, e i tavoli devono essere disposti in modo che ci sia almeno 1 metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi, ad eccezione di conviventi o parenti stretti. Inoltre, in base alle nuove linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, non c’è più il limite di quattro persone per tavolo.
Sempre da oggi si può assistere a eventi sportivi all’aperto entro alcuni limiti: non più del 25 per cento della capienza della struttura, e in tutto non più di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso. Dal 1º luglio questa possibilità sarà estesa anche agli eventi sportivi che si svolgono al chiuso.
Le prossime riaperture avverranno il 15 giugno, quando in zona gialla potranno riaprire fiere e parchi tematici e potranno svolgersi feste relative a matrimoni e altre cerimonie. Come già succede al momento in zona bianca, dove queste riaperture sono già avvenute, l’accesso alle feste di matrimonio e ad altre cerimonie potrà avvenire solo con il cosiddetto “certificato verde”, che dimostra una delle seguenti condizioni: il completamento del ciclo vaccinale nei nove mesi precedenti; la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti; o il risultato negativo di un test molecolare o antigenico valido nelle 48 ore dall’esecuzione.
Altro via libera già da oggi, ma solo nelle zone bianche (per le Regioni gialle bisognerà aspettare il 15 giugno) per le feste e i banchetti dopo le cerimonie civili o religiose: tutti gli invitati però devono avere il ‘green pass’.
Di cosa si tratta: le “certificazioni verdi Covid-19” anche dette “green pass”, sono certificazioni che attestano la sussistenza di condizioni personali che consentono gli spostamenti sul territorio nazionale e sono rilasciate per attestare una delle seguenti condizioni: aver completato la vaccinazione anti-SARS-CoV-2; essere guariti dal Covid, con cessazione dell’isolamento; aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2 (fatto nelle 48 ore precedenti). Il certificato ha validità “dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale” e vale per 9 mesi.
Se si è guariti dal Covid, invece, bisogna avere il certificato dell’ospedale, del medico di base o del pediatra.