La China Maritime Safety Administration (MSA) ha dichiarato completate le esercitazioni che la Marina dell’Esercito di Liberazione del Popolo aveva iniziato quattro giorni fa nel Mar Cinese Orientale, al largo della costa della provincia di Zhejiang.
La Cina aveva pubblicato un messaggio vietando a tutte le navi di avvicinarsi per via dell’uso di proiettili reali (live-fire). L’aspetto più importante è che l’area di esercitazione si trova a soli 243 chilometri da Taiwan, e queste prove belliche arrivano dopo che da alcune settimane l’attenzione attorno all’isola è cresciuta.
Taiwan è oggetto delle preoccupazioni internazionali, con il Giappone che ha inserito la Repubblica di Cina tra gli elementi da tenere in osservazione prioritaria per la propria sicurezza nazionale. Tokyo è concretamente preoccupata dal rischio che tra le acque dello stretto che divide l’isola dal Mainland possa esplodere un conflitto tra Cina e Stati Uniti.
Pechino ha messo in chiaro che la riconquista di quella che considera una provincia ribelle è qualcosa da ottenere anche con l’uso della forza entro il 2049, data del centenario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
L’esercitazione non era stata annunciata in precedenza, ed è effettivamente possibile che sia stata organizzata con lo scopo di contrastare la progressione delle relazioni tra Stati Uniti e Taiwan. In particolare, un episodio recente ha fatto infuriare Pechino perché rappresenta l’aumento di queste connessioni: un aereo da trasporto militare statunitense – un C-146A Wolfhound – era atterrato all’aeroporto Songshan di Taipei il 15 luglio.