Olanda, la maschera del passato. Ritrovata in un cimitero romano una lucerna teatrale in perfetto stato di conservazione

A Cuijk, nei Paesi Bassi, è emersa una testimonianza eccezionale del passato romano grazie agli scavi condotti nell’antico insediamento di Ceuclum. Gli archeologi impegnati nella campagna di ricerca hanno infatti portato alla luce una lampada a olio – lucerna – risalente al II secolo, realizzata a forma di maschera teatrale e conservata in uno stato sorprendente. Questa scoperta, considerata dagli studiosi uno dei ritrovamenti più significativi negli ultimi anni nei Paesi Bassi, rappresenta un oggetto unico sia per la raffinatezza della manifattura sia per il valore simbolico attribuito alla maschera della commedia.

La lampada è stata rinvenuta nel più vasto cimitero romano mai identificato nella regione del Brabante, una zona storicamente situata tra i confini degli attuali Paesi Bassi e Belgio. L’area era strategica nell’antichità grazie alla presenza del fiume Mosa, che la collegava agli importanti centri di Maastricht e Nimega, favorendo lo sviluppo del commercio e lo scambio culturale. Durante le indagini archeologiche, iniziate nel mese di giugno, sono state individuate oltre settanta tombe corredate da monete, vasi ceramici, gioielli e oggetti d’uso quotidiano, testimonianza della ritualità funeraria e della ricchezza della comunità locale.

Quella che colpisce maggiormente è proprio la lampada teatrale, descritta dall’archeologo Johan van Kampen come “unicum” per l’eccezionale stato di conservazione e le decorazioni insolite rispetto agli altri reperti della zona, con motivi mai identificati prima nei contesti olandesi. La lampada, destinata probabilmente a essere collocata all’interno della tomba per guidare idealmente il defunto nel suo passaggio all’aldilà, costituiva sia una fonte materiale di luce sia un elemento di significato metaforico. Secondo gli studiosi, la funzione era quella di rischiarare letteralmente e simbolicamente l’oscurità del viaggio post mortem, trasmettendo sicurezza e protezione al defunto.

La necropoli di Ceuclum si estende per oltre cinque ettari e si distingue non solo per la vastità, ma anche per la preservazione quasi integrale dei corredi funerari. Le cause di questa straordinaria conservazione vengono attribuite all’accurata disposizione degli oggetti e al rapido ricoprimento dei sepolcri con sabbia, che ha protetto i materiali dai danni ambientali e dalle contaminazioni moderne. Oltre ai pezzi realizzati localmente, gli archeologi hanno individuato reperti che appaiono importati, segno delle vivaci relazioni commerciali esistenti tra le province settentrionali dell’Impero romano e le regioni più centrali.

La presenza della maschera teatrale come decorazione non è casuale: nella Roma antica la maschera era simbolo delle arti sceniche e della vitalità delle rappresentazioni pubbliche, ma aveva anche un legame profondo con i rituali funerari e le credenze sulla vita ultraterrena. Il Brabante, durante l’epoca romana, era un territorio di confine, dove attività militari e civili si intrecciavano, arricchendo il tessuto sociale di influenze culturali differenti. In questo ambiente si svilupparono fattorie, ville e presidi militari che attestano non solo la prosperità economica della regione, ma anche la piena integrazione con la tradizione romana.

Le testimonianze archeologiche di Ceuclum gettano nuova luce sul tema delle tradizioni funerarie, rilevando la cura e l’attenzione dedicata ai defunti da parte dei vivi. Ogni oggetto, dalla moneta ai gioielli più raffinati, racconta il desiderio di accompagnare i morti con tutto ciò che avrebbe potuto agevolare il viaggio nell’ignoto. La lampada a olio – con la sua forma teatrale e il suo inestimabile valore artistico – è la sintesi di questo rapporto, tramandando nei secoli una storia fatta di spiritualità, arte e relazioni sociali.

L’eredità romana del Brabante, spesso trascurata rispetto ai grandi insediamenti come Maastricht e Nimega, viene oggi rivalutata nell’ambito della ricerca archeologica per il ruolo che ha rivestito nella diffusione delle pratiche, dei culti e degli stili artistici. Ogni oggetto ritrovato costituisce non solo un documento del passato, ma anche uno stimolo per approfondire le connessioni tra la comunità locale e le correnti principali dell’Impero romano. La scoperta della lampada a olio a forma di maschera teatrale segna una pagina importante per l’archeologia dei Paesi Bassi, offrendo nuove prospettive sugli scambi culturali, sull’arte funeraria e sui simboli che hanno accompagnato le generazioni antiche nei momenti più delicati dell’esistenza.