Kaunos: Scoperto antico ospedale romano e monastero bizantino, contenente reperti medici

Muğla, Turchia – Nei pressi dell’antico porto di Kaunos, sulla costa sud-occidentale dell’Anatolia, un’équipe di archeologi ha portato alla luce i resti di un ospedale risalente all’epoca romana, un ritrovamento che getta nuova luce sull’organizzazione sanitaria dell’Impero in Asia Minore. L’indagine, condotta sotto la supervisione di Ufuk Çörtük dell’Università Muğla Sıtkı Koçman, ha rivelato una struttura complessa con ambienti disposti attorno a un cortile centrale e un insieme di strumenti medici databili tra il II e il III secolo d.C.

Le rovine emerse nel sito mostrano chiaramente la pianificazione tipica delle costruzioni romane destinate alla cura e all’assistenza: stanze regolari, logge colonnate e spazi comuni che probabilmente servivano sia come aree di ricovero sia come sale chirurgiche o di degenza. Gli utensili rinvenuti includono pinzette, sonde, bisturi e contenitori in bronzo, testimonianza dell’alto livello raggiunto dalla medicina romana e delle pratiche di igiene e chirurgia che già all’epoca risultavano avanzate.

Secondo Çörtük, gli ospedali di questo tipo furono inizialmente eretti per rispondere alle esigenze dei soldati feriti nelle campagne militari romane, soprattutto in regioni di confine, ma col tempo divennero istituzioni aperte anche ai civili. Il passaggio da struttura militare a luogo di cura per la popolazione comune riflette l’evoluzione del concetto di sanità pubblica nell’Impero, in cui l’assistenza medica iniziava a configurarsi come servizio sociale.

La posizione di Kaunos, affacciata su un porto naturale e crocevia di rotte tra l’Egeo e l’interno anatolico, ne faceva un punto strategico per il commercio e per la presenza militare romana. Questo contesto spiega la necessità di un edificio di cura stabile, collegato alle vie marittime e capace di accogliere personale e materiali sanitari. L’analisi stratigrafica ha evidenziato successive fasi edilizie che testimoniano la continuità di utilizzo del sito per diversi secoli.

Con l’avanzare del cristianesimo e la trasformazione delle istituzioni romane, la struttura subì un profondo cambiamento. Intorno al VI secolo d.C., l’antico ospedale venne inglobato in un complesso monastico circondato da mura, al cui interno sorgeva una chiesa cristiana sorprendentemente ben conservata. Questo riuso degli edifici sanitari in chiave religiosa non era raro: molte strutture tardo-romane vennero trasformate in spazi di culto o in luoghi di accoglienza per pellegrini e poveri, anticipando in parte le funzioni degli ospedali medievali.

Gli scavi hanno anche restituito tracce della lunga occupazione di Kaunos, abitata fino al XIV secolo. Tra i reperti più recenti spicca una moneta coniata durante il regno del sovrano turco Aydın Mehmed Bey, che testimonia la continuità di vita urbana anche dopo la fine dell’Impero bizantino. Le diverse fasi storiche del sito – romana, bizantina e turca – convivono in un unico complesso, delineando un quadro affascinante della stratificazione culturale dell’Anatolia sud-occidentale.

Il ritrovamento dei ferri chirurgici, accuratamente disposti vicino al cortile, ha acceso l’interesse degli specialisti di archeologia medica, che intendono analizzare i residui metallici per individuare eventuali tracce di utilizzo o di sostanze terapeutiche. Alcuni strumenti mostrano un’usura compatibile con procedure invasive, suggerendo che a Kaunos i medici praticassero interventi chirurgici, forse seguendo le indicazioni dei testi di Galeno o dei suoi discepoli, la cui influenza nella medicina di quell’epoca era notevole.

La scoperta rafforza l’idea che l’Anatolia romana non fosse una semplice periferia amministrativa, ma un territorio in cui la cultura urbana e il sapere scientifico raggiunsero elevati livelli di sviluppo. L’infrastruttura sanitaria scoperta a Kaunos si aggiunge a una serie di ritrovamenti analoghi in Asia Minore, che mostrano come la medicina romana si diffondesse in modo capillare grazie alla rete di città dotate di terme, acquedotti e edifici pubblici.

Oggi l’antica Kaunos è conosciuta per le sue tombe rupestri licie scolpite nella roccia e per il suo teatro con vista sulla valle del fiume Dalyan, ma il nuovo rinvenimento arricchisce enormemente la conoscenza del suo ruolo nella storia medica e sociale dell’Impero. Il progetto di ricerca intende proseguire con lo studio dei materiali organici rimasti nei depositi archeologici, nella speranza di chiarire le sostanze usate nella preparazione dei rimedi curativi.

Nel corso dei secoli, la zona ha mantenuto un legame costante con la tradizione dell’accoglienza e della cura. Le tracce dell’ospedale romano, del monastero bizantino e degli insediamenti turchi formano un continuum che racconta la capacità delle civiltà di adattare gli spazi alle necessità del proprio tempo. Kaunos, oggi silenziosa tra le rovine e la vegetazione mediterranea, si rivela come un archivio di pietra sulla lunga storia della medicina e della spiritualità in Anatolia.