Archeologi peruviani scoprono a Chankillo la traccia di un potere militare e astronomico



Nel territorio di Ancash, in Perù, sono stati condotti recenti scavi all’interno del complesso archeologico di Chankillo, uno dei siti più affascinanti e misteriosi dell’America precolombiana. Questo luogo si distingue per la presenza di tredici torri allineate che costituiscono quello che gli studiosi ritengono essere il più antico osservatorio solare del continente americano. È proprio qui che gli antichi abitanti della Valle del Casma, oltre 2.300 anni fa, scrutavano l’orizzonte seguendo il percorso del sole per stabilire con assoluta precisione le tappe principali del calendario delle celebrazioni e dei lavori comunitari.

Durante una delle campagne di scavo più recenti, gli archeologi hanno rinvenuto, in prossimità dell’ingresso alla struttura sacra, un contenitore ceramico frammentato. Questo vaso, appartenente allo stile Patazca, ha destato particolare interesse per la sua iconografia: sulla sua superficie sono raffigurati guerrieri armati, coinvolti in una combattuta scena di battaglia, che riporta direttamente alla dimensione militare delle élite locali. Gli studiosi hanno inoltre osservato come la posizione e lo stato del vaso non siano casuali; il reperto sarebbe stato rotto intenzionalmente in occasione di un’offerta rituale, legando così il gesto sacro all’esercizio del potere e alla presenza bellica nella società dell’epoca.

Il sito di Chankillo si compone di diverse strutture monumentali, tra cui il cosiddetto Tempio Fortificato, una costruzione imponente che si estende per oltre trecento metri. Questa architettura, oltre a svolgere funzioni politiche e militari, era al centro delle pratiche rituali comunitarie: la corrispondenza tra le decorazioni del vaso e quelle rinvenute sulle pareti del tempio suggerisce uno stretto rapporto tra la sfera religiosa, il dominio militare e la pianificazione degli eventi solari.

L’antica civilizzazione che controllava la Valle del Casma risulta quindi caratterizzata dalla capacità di organizzare il tempo mediante osservazioni astronomiche, orientando la vita collettiva secondo le fasi del sole. Le torri di Chankillo non erano semplici costruzioni, ma dispositivi utili a scandire l’alternarsi delle stagioni, identificando con precisione i giorni delle cerimonie e delle semine. Il controllo del calendario si è intrecciato con la gestione della forza e la strutturazione del potere, che si manifestava anche attraverso la spettacolarità delle offerte e la raffigurazione eroica dei guerrieri.

I materiali restituiti dagli scavi — ceramiche, resti architettonici, tracce di rituali — hanno permesso agli studiosi di ridefinire il ruolo delle élite guerriere, ormai considerate elemento fondamentale per la coesione sociale e la stabilità politica della regione di Chankillo. L’aspetto più significativo di questa cultura è proprio la capacità di integrare l’ordine cosmico e la celebrazione del ciclo solare con le manifestazioni di potere terreno; il vaso ritrovato ne costituisce una evidente testimonianza.

Non si tratta di un ritrovamento isolato, ma di un tassello essenziale che conferma come la religione, la pratica astronomica e la forza militare convergessero nella definizione della leadership locale. Il rituale della rottura del vaso, legato presumibilmente a un’offerta solenne, rafforza l’ipotesi secondo cui la legittimazione degli esponenti di spicco passasse attraverso gesti simbolici di grande suggestione, volti a collegare la dimensione sacra a quella del comando e della difesa.

Chankillo continua a restituire indizi di una civiltà straordinariamente avanzata, abile nel fissare le tappe del tempo grazie all’osservazione celeste e nel mantenere il controllo sulle risorse e sui territori tramite il potere dei suoi guerrieri. L’interazione tra le strutture monumentali, i rituali dedicati al sole e la rappresentazione figurativa dei combattenti mostra come fossero saldamente connessi i destini del cielo e della terra, dell’autorità religiosa e di quella militare.

Il recente ritrovamento, dunque, aggiunge nuove prospettive allo studio delle civiltà andine, confermando l’imponenza e la sofisticatezza delle strategie con cui Chankillo ha saputo celebrare l’astro più importante e, al tempo stesso, difendere i propri valori e la propria identità. La ceramica dei guerrieri e le torri solari restano a testimonianza dell’antica sapienza del Casma, dove ogni gesto sacro contribuiva a consolidare il potere e la memoria delle generazioni.