Energia. Riaprono impianti Enel a carbone

L’Enel deve rallentare il programma ecologico accelerato ed è costretta a riaccendere il carbone alla Spezia. Il metano scarseggia, il freddo spinge la domanda di corrente elettrica, il sole spegne il fotovoltaico prima delle 17, si è fermata la spinta che fa girare le braccia all’eolico, così Terna, la Spa che governa i flussi dell’alta tensione, ha richiamato in servizio il gruppo a carbone della centrale elettrica spezzina per la quale l’Enel aveva appena ottenuto il via libera per spegnere il gruppo 3 e cambiare tecnologia, passando al metano. Niente metano, per ora; e lunedì scorso è stata riaccesa a tutto carbone la linea numero 3. Richiamati dallo sciopero i dipendenti per riavviare la centrale.

A motivare la richiesta di accensione improvvisa, che arriva a meno di due settimane dal nullaosta alla messa fuori servizio, il particolare contesto internazionale che riguarda il mercato energetico e delle materie prime, proprio alla vigilia dell’avvio della transizione ecologica, il processo attraverso il quale Europa e Italia vogliono uscire completamente dall’utilizzo delle fonti fossili entro il 2050. Un cammino complesso, per il quale Terna ha più volte messo su bianco la necessità di compensare le chiusure delle centrali a carbone con la tecnologia a gas, coinvolgendo nel ragionamento anche quegli impianti che sono ancora in attesa di autorizzazione e che sono stati inseriti nelle aste del capacity market. Tra queste c’è proprio il progetto che Enel ha presentato alla Spezia e che una settimana fa ha superato l’iter di Via con la firma apposta di concerto tra il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e quello della Cultura, Dario Franceschini.

In un mercato dell’energia già complesso, l’annuncio della chiusura di quattro reattori nucleari da parte di EdF, ha portato a un aumento record dei prezzi benchmark europei dell’energia elettrica. I reattori costituiscono quasi il 10% della capacità nucleare francese e con il calo previsto delle temperature nelle prossime settimane l’annuncio ha fatto subito crescere il costo energetico in Europa, con ricadute sui Paesi che importano la corrente elettrica atomica francese come in Germania, Spagna, Italia e Gran Bretagna.

Il costo dell’elettricità tedesca per il 2022 è cresciuta di oltre il 10% dopo l’annuncio, salendo fino a 227 euro per megawattora sull’European Energy Exchange AG. Per la Francia il prezzo medio dell’elettricità sul mercato Week-ahead ha avuto un aumento del 20% a 485 euro per mille chilowattora, mentre il contratto di gennaio è aumentato del 36%.Il prezzo dell’elettricità per consegne a gennaio è rincarato in Francia di oltre il 50% a 585 euro per mille chilowattora e in Germania i contratti a gennaio si collocano a 365 euro con un aumento del 19%.

Terna ha chiesto di sospendere i lavori di smantellamento e ricostruzione del gruppo SP3 per “garantire la continuità del servizio e della sicurezza del sistema elettrico” ed è stato sospeso lo sciopero straordinario già programmato.
L’immensa macchina si è rimessa in moto.